Dal settimanale "Il Sabato", alcuni articoli del biennio 1981-1983

 

 

LA PRUDENZA E' UNA VIRTÙ


Nell'autunno del 1981 cominciò a giungere la notizia che in un piccolo paese della Jugoslavia accadevano fatti straordinari. Nonostante la cruda repressione del regime la gente accorreva a Medjugorje a confessarsi, a pregare; e di lì tornava alle proprie case, alle fabbriche e alle miniere con una nuova disposizione nel cuore. A Medjugorje, scrivevamo il 17 ottobre 1981, «forse una nuova Fatima».
Adesso, dopo due anni, dopo che il fenomeno è diventato l'evento più grosso e più discusso della vicina repubblica socialista, non abbiamo il diritto di togliere quel « forse ». Diciamo ancora: forse qui davvero appare la «Grande Signora», «Velika Gospa», come si dice in croato. E sentiamo il dovere comunque di informare di quel che li accade. Sollecitati in questo da Hans Urs von Balthasar — uomo di grande statura spirituale — e dallo stesso vescovo di Mostar, Pavao Zanic, sotto la cui giurisdizione sta la parrocchia di Medjugorje.
Monsignor Zanic ci ha scritto chiedendoci di far sapere ai nostri lettori anche le sue perplessità sui fenomeni e di interrompere la catena delle notizie fantasiose. È quel che facciamo qui, con un'ampiezza che merita la risonanza degli eventi che sono comunque cospicui. Per i messaggi riferiti dai sei ragazzi. Che sono comunque pressoché coincidenti con quelli di Fatima: preghiera, digiuno, conversione attraverso soprattutto la rivitalizzazione: del Sacramento della Riconciliazione.
L'autorità ecclesiastica alla quale, a proposito di questi fenomeni, spetta « il giudizio sulla loro genuinità e ordinato uso» ed anche «soprattutto di non estinguere lo Spinto, ma di esaminare e ritenere ciò che è buono » (Lumen Gentium, 12), si muove con prudenza. Questa, sia chiaro, non è un nome di comodo per battezzare lentezze burocratiche e paura del nuovo. È una virtù per dir così pedagogica, insegna ad essere aperti ai messaggi dei veggenti senza sopravvalutazioni, tipiche di una mentalità fragile ed avida di prodigi, né scetticismi distruttivi e disprezzo ipercritico.
Ben sappiamo, noi cristiani, che il miracolo è possibile. Senza soverchie ingenuità non chiudiamo a priori le saracinesche del cuore. Con questo spirito continueremo anche in futuro a tenere i nostri lettori al corrente degli avvenimenti di Medjugorje e delle prese di posizione del vescovo.
Il Sabato