Guarigione di Agnese Heupel


Una delle ultime guarigioni: 13 maggio 1986, quella che porta il n. 278, è anch'essa notevolissima. Agnese Heupel, nata il 29 gennaio 1951, era infermiera e studiava teologia per corrispondenza. Per la Vergine nutriva un moderato affetto e riteneva noioso quel rosario che ora recita tutti i giorni.
Nel 1974 fu colpita da una paralisi emiplegica destra con lesione del sistema nervoso. La diagnosi era pessimista. A ciò si aggiunsero un tumore al polmone e dolori facciali. Nel 1979, un tentativo per curare i dolori facciali a base di medicinali le rovinarono la memoria. Viveva scrivendo fogli su fogli per non dimenticare e non riconosceva più il volto delle persone, nemmeno i familiari. L'unico obiettivo dei medici, ormai, era quello di alleviare con le medicine i suoi dolori.
Nel 1983, Agnese Heupel vide in sogno una chiesa bianca con due campanili che irradiavano luce chiara. Ma essa non conosceva quella chiesa. La riconobbe quando alcuni amici le portarono in regalo un libro sulle apparizioni a Medjugorje. Allora una decisione si impossessò di lei:
— Devi andarci, da sola, senza accompagnatore e senza la sedia a rotelle.
Sembrava una pazzia. Cercarono di dissuaderla. Ma lei possedeva un'auto speciale, che si era fatta adattare per guidare nonostante i suoi impedimenti. Partì in macchina con i suoi due bastoni e, presa da un insopprimibile desiderio di arrivare, dopo quattro giorni era a Medjugorje. Durante il viaggio, le balenò spesso quest'idea:
— Devi sbarazzarti delle tue stampelle, e aver fiducia.
Una volta arrivata, si fece forza per entrare in chiesa con una sola stampella. Si teneva alla larga dalle persone, perché, avendo perso ogni sensibilità nei piedi, sapeva che la più piccola spinta l'avrebbe fatta cadere.
— Se cadi, per te Medjugorje è finita, — diceva tra sé.
Entrò nel clima di liturgia, di preghiera e di digiuno di Medjugorje. Alcuni giorni dopo il suo arrivo, il 12 maggio 1986, fu invitata ad assistere all'apparizione in sacrestia. In un primo tempo ne fu felice, ma poi terrorizzata. Stava per rifiutare, quando una giovane americana andò a pregare con lei. D'un tratto Agnese si alzò e ci andò (più tardi dirà che in quel momento provò una forte tentazione che voleva allontanarla dalla grazia che l'aspettava).
Quando iniziò l'apparizione, una grande pace scese su di lei. Tutti i suoi tormenti erano scomparsi. Il tempo e lo spazio si erano come ingigantiti. Il piccolo locale, così angusto, le sembrava vasto.
— Sentii la Madre di Dio e sperimentai la sorgente della pace guardando i veggenti in estasi in quel luogo.
Dopo l'apparizione, si alzò come tutti gli altri e si diresse verso l'uscita:
— Attenta, dimentica qualcosa, — le disse Slavko.
Le tese le sue stampelle. In realtà, essa se n'era dimenticata.
— Durante l'estasi, — confesserà poi, — mi lasciai cadere in ginocchio e pregai, con semplicità. Un'onda di pace mi invadeva, dalla bocca fino alla punta dei piedi, con una grande gioia e il distacco da ogni cosa. Sapevo con certezza che Maria era lì.
Il giorno stesso salì sulla collina delle apparizioni. Una collega infermiera le disse:
— Avresti dovuto gridare di dolore dopo i primi 100 metri; il tuo sistema muscolare e le tue gambe ormai inattive da 12 anni non avrebbero potuto sopportare quella prova. Da allora, sale scale senza difficoltà e senza stampelle. La sua carrozzella è tra i rifiuti. Non più medicine, cortisone, analgesici potenti, ecc.
Ha soggiornato per lunghi periodi a Medjugorje ed è venuta a mettere la sua vita al servizio del messaggio delle apparizioni, per comunicarne i frutti spirituali. Digiuna due volte alla settimana, perché dice:
— Con il digiuno, la preghiera e la conversione si può cambiare il mondo.
Recita quotidianamente il rosario, ma soprattutto vive per gli altri, e dà con tutta semplicità la sua testimonianza a chi gliela chiede: La cosa più importante non è il miracolo, dice; il Figlio di Dio ci manda sua Madre per riportarci all'amore di Dio [...]. Solo l'amore di Dio può cambiare il mondo.
Quattro medici di Agnese Heupel hanno consegnato la loro documentazione a Medjugorje su richiesta dell'interessata. Essi attestano i danni organici gravi e irreversibili. Questo è un caso che sembra prestarsi alla constatazione, spesso impossibile, per mancanza di documentazione sufficiente.

Video dell'intervista di P. Slavko ad Agnes, dopo la sua guarigione


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