Oliva Arias, Colombia

"Un'umile contadina camminava da casa alla chiesa, pregando il santo rosario, quando all'improvviso un bellissimo Signore uscì per attraversare il ponte di Quigua. Olivita racconta che quel giorno sul ponte vide il Signore seduto in cima ad alcune travi. “Si metteva dei sandali così, accovacciato, ma non mi aveva vista perché di lì andavo a casa, andavo in paese e così gli passavo da parte e dicevo: divino Spirito Santo, Madre Divina, c'è un uomo là, chi sarà quest'uomo? E lui appena si è messo le scarpe ha incrociato le braccia, si è raddrizzato, si è avvicinato e mi ha detto: Oliva, calmati, sto andando dove stavi andando tu, cammino per il mondo con mia Madre e sto dando l'ultimo avvertimento”.
Quel signore aveva vestiti lucidi, era bellissimo, aveva gli occhi chiari, era molto alto, imponente ma gentilissimo. Ha anche raccontato che brillava più luminoso del sole d'estate. Poi mi ha chiamato per nome e mi ha detto: – Oliva, mia Madre ed io stiamo camminando per il mondo dietro alle mie pecore; molte si sono perse e io verrò presto a giudicare questo mondo. Vengo a darti un messaggio, perché tu possa parlarne ovunque tu vada e credere senza vedere; alcuni derideranno, ma altri riconosceranno la mia voce, capiranno il mio messaggio e mi seguiranno.
Oliva ha detto che aveva un bastoncino (forse uno scettro) e un libro grande e lucente (in seguito spiegò che era il libro della vita). Gesù le parlava con grande tenerezza e semplicità, ma allo stesso tempo con grande profondità del cielo, le faceva vedere l'inferno e anche la purificazione in purgatorio. Le ha parlato della Bibbia, della vera Chiesa di Gesù, di come vestirsi e comportarsi, di condurre una vita austera senza essere amanti del denaro e, soprattutto, della sua prossima venuta. Il Signore ha anche avvertìto e parlato dei nostri peccati e delle loro conseguenze.
Oliva ha detto: – Dio scuoterà il mondo a causa dell'aborto e di tanti nuovi peccati che lo offendono molto e per aver preferito camminare nelle tenebre e non seguire la sua luce. Sicuramente, come ha detto la Madonna nel Magnificat, «Dio disperde i superbi di cuore e si rivela agli umili» (Lc 1, 46-55). Questa santa donna, anziana contadina analfabeta, veniva costantemente intervistata da sacerdoti e persino da vescovi. Fu causa di ridicolo per alcuni, ma anche di stupore per teologi e studiosi della parola di Dio, che erano confusi da tanta saggezza nascosta in una donna semplice e apparentemente ignorante, che sapeva a malapena come piantare il coriandolo e prendersi cura di qualche gallina. Il suo messaggio era insistente: – Tornate a Messa e fate la comunione la domenica, fatela anche il primo venerdì di ogni mese, fate attenzione al Signore. Consacratevi nuovamente al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore dell'Immacolata Vergine Maria. Preparatevi e fate una buona confessione e conoscete la dottrina del Signore e della sua vera Chiesa. Andate in giro per il mondo portando il vangelo, raccogliete la pecora smarrita e annunziate la parola di Dio".
Insisteva: – Non è il momento di continuare a perdere tempo.
Oggi [27 luglio 2015] Olivita è partita per la casa del Padre. Per mezzo di lei Dio è venuto e ci ha parlato. Ci ha lasciato orgogliosi, confusi dalla sua semplicità. Nostro Signore ha chiamato a casa la sua umile serva che gli ha dato la vita per la salvezza delle anime e la conversione dei peccatori. Oggi la sua anima esulta in cielo, canta e celebra con i santi la gioia della sua vita eterna. Oggi ringraziamo Dio per aver scelto questa donna perché grazie al suo lavoro c'è stata guarigione, conversione e liberazione delle anime. Essendo lei uno strumento della potenza di Dio, la Casa di Nazareth sarà un santuario per tutta la sua vita e il suo lavoro con Gesù e Maria sulla terra; questa casa è la testimonianza viva della manifestazione del Signore della misericordia. La sua forza, coraggio, amore e affidamento a Dio, fanno di lei il nostro esempio per vivere una vita austera e in santità e, come diceva Olivita, siate come bambini dal cuore puro e mani pure.
Dio ci parla, ci esorta a tornare alle sua braccia piene di misericordia. Ci invita ad essere piccoli, semplici, buoni, ci chiede di confessarci, di fare la comunione e di pregare. Speriamo di non indurire i nostri cuori alla voce del Signore, che oggi si veste di misericordia e si è nascosto in questa donna semplice.
Olivita, riposi in pace e noi a lavorare per il Regno di Dio. Riposa in pace."
Fonte: https://www.casitadenazareth.com/mensajes-de-la-virgen - Notizie su YouTube qui.

OLIVA NARRA LA EXPERIENCIA DE CONOCER EL CIELO
https://www.casitadenazareth.com/vision-del-cielo

VISIONE DELL’INFERNO
La veggente Matilde Oiva Arias, umile contadina di Garagoa (Colombia) scomparsa recentemente, chiamata affettuosamente Olivita, è stata una veggente colombiana ed ha vissuto diverse esperienze mistiche. In particolare vide nelle sue visioni Gesù della Divina Misericordia e molto importante fu la sua esperienza di visione dell’inferno, così come già successe ad altri mistici cattolici come Santa Faustina Kowalska. Le sue esperienze mistiche sono ancora oggetto di studio da parte della Chiesa, ma sono considerate da esperti e da molti sacerdoti che hanno conosciuto di persona la veggente, come padre Carlos Cancelado, assai attendibili ed in linea con l’insegnamento della Chiesa Cattolica. La veggente, inoltre, ha sempre fatto una vita molto riservata, nel pieno rispetto della morale e della Fede, senza mai cercare fama o ricchezze. Padre Carlos Cancelado: – Gesù Cristo della Divina Misericordia porta all’inferno la veggente Oliva e questa è la sua esperienza.

"Vidi anche uomini legati a uomini, e donne legate a donne, legati da una cintura, e traballavano come animali selvaggi che trascinano una preda. “E questi chi sono e perché soffrono?” Il Signore mi disse: “Sono ogni tipo di omosessuali e lesbiche, che liberamente mi rifiutarono, e non furono capaci di essere casti offrendo la loro vita”. E vidi come Satana si rivoltava nel letto di questi poveri esseri, dandogli più desideri senza mai farli diventare sazi. E vidi come gli spiriti tormentavano loro in ogni parte con la quale peccarono. E vidi che li attraversavano pali dall’ano alla bocca, e roteavano. E domandai, “la preda?” E mi rispose: “Sono tutti coloro che dormirono con essi. Prega, perché ancora ci sono vivi che possono salvarsi pentendosi. Alla persona omosessuale che offre la sua castità a me, e viva senza far peccare nessuno, Io verso la mia infinita misericordia, perché li amo immensamente”. Ogni relazione anale è condannata dal Signore; è contro natura. Non possiamo condannare chi pratica l’omosessualità, se facciamo lo stesso. Vidi uomini e donne con facce d’animali e soffrivano immensamente.
E al lato di costoro alcuni che portavano certi nastri e alcuni fogli o riviste dove c’erano donne e uomini nudi. Anche loro soffrivano e andavano all’inferno. Domandai al Signore: “Chi sono, e anche loro vanno all’inferno?” “Sì, vanno all’inferno se non si pentono. I primi sono tutti coloro che hanno avuto intimità con gli animali. Ribassandosi al livello della bestia ed anche di più di questa, perché se essa pensasse non lo farebbe. E ognuno che faccia del sesso una ossessione attraverso pellicole, riviste, barzellette grottesche, prostituzione, parole a doppio senso, sono degni del fuoco eterno, con tutti i suoi tormenti; dunque impararono a parlare la bassezza di Satana e a non parlare e vivere la santità e purezza di DIO Uno e Trino”. Vidi uomini e donne di differenti età, camminare come ciechi colpendosi in ogni modo. E un demonio stava ai piedi di questi, facendoli cadere di più e di più. “E questi chi sono Signore?”
E mi disse: “Sono tutti gli ubriaconi, gli alcolizzati, che ci vanno perché hanno distrutto il tempio dello Spirito Santo, dove dimora la Santa Trinità, il proprio corpo. E hanno fatto danno ai propri simili, alle loro famiglie, dimenticandosi del primo Comandamento: amare Dio e il prossimo come se stessi. Questi non hanno imparato neanche ad amarsi”. A fianco di costoro camminava gente di differente età, con labbra scoppiate, con fumo nel naso. “E questi chi sono?” domandai, e mi rispose: “Sono tutti i fumatori di ogni tipo di erbe, droghe, sigari, o altri vizi. E ci vanno perché non hanno amato il proprio corpo, e quelli che vanno con loro sono tutti coloro che offrono o portano a peccare. Io dissi loro, che colui che regala un bicchiere d’acqua, è degno del cielo eterno, ma anche chi offre o fa peccare qualcuno è degno del fuoco eterno. Prega, perché alcuni possono cambiare la propria vita, e liberarsi di tale castigo”. Vidi uomini e donne in minigonna, o con vestiti indecenti, e dietro di essi un gran numero di uomini e donne. E domandai: “Perché vanno all’inferno e perché li tormentano?”
Mi rispose: “La donna che usa la minigonna va all’inferno, per corrompere l’uomo seducendolo con il suo abbigliamento. E lo stesso per l’uomo, ci va per lasciarsi sedurre. Attenzione con l’abbigliamento. La donna non deve portare pantaloni e se li porta che non siano aderenti. Molte sembrano mule con freni. Gli uomini non devono portare pantaloni aderenti, ma neanche ciò che sembrano gonne”.
Vidi che uomini e donne di ogni età, addirittura bambini, camminare con le mani tagliate, alcuni senza dita. E domandai: “Chi sono e perché vanno all’inferno?” E mi disse: “Sono tutti gli imbroglioni, i ladri, i truffatori, coloro che non pagano i loro debiti, coloro che si dedicarono solo al lavoro, gli avari, coloro che nel proprio cuore stava solo il dio denaro, coloro che mai diedero un’elemosina al povero, né aiutarono il più piccolo dei loro fratelli. Sono tutti quelli che alla fine dovrò dire loro: via da me, maledetti, al fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. «Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato». (Mt. 25:42,43) Prega, prega per loro, perché alcuni sono vivi e possono cambiare il proprio cuore di pietra”. Vidi uomini e donne di tutte le età che avevano la lingua al di fuori, e un demonio montava sulle loro spalle mettendo la propria lingua nella loro bocca. Ce n’erano una gran numero, e domandai al Signore: “Chi sono Signore, e perché portano quel demonio?”
Mi disse: “Sono tutti i pettegoli, calunniatori, bugiardi, sono tutti quelli incapaci di domare la lingua, che fecero del male, pertanto è caricata di veleno mortale come scritto dal mio Apostolo San Giacomo (Giac 3:8), «Sappiate domare la lingua». Il demonio che portano è il demonio del pettegolezzo, prega perché si convertano, perché alcuni sono vivi e non vengano in questo luogo di castigo”. Vidi uomini e donne che dalle loro bocche uscivano rospi e vipere. “E questi chi sono?” domandai. “Sono tutti coloro che poterono insegnare la mia Fede e la mia Dottrina, e non lo fecero. Ma insegnarono cose false basate in teorie senza che possano essere comprovate. Sono i maestri, scrittori, catechisti, sacerdoti e padri di famiglia ed ognuno che possa insegnare la mia Fede; ed ogni persona che distrugga la Fede dei miei piccoli bambini. Io vi ho scritto, guai a chi insegna un’altra parola, guai a colui che scandalizza anche uno solo di questi piccoli, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina e fosse gettato in mare (cfr. Mt. 18:6). Prega, prega perché per loro il castigo è tremendo, e che non arrivino al luogo del castigo”. Vidi famiglie e genitori e figli colpendosi. Dalle loro bocche uscivano fiamme di fuoco.
Io domandai: “Perché vengono qui e perché li tormenta il demonio, e perché esce fuoco?” E mi disse: “Sono i genitori che non si fecero amare e rispettare dai loro figli, li insultarono. Sono i figli altezzosi e rozzi con i propri genitori.” E domandai: “Perché vanno lì” E mi disse: “Alla fine quando ciascuno si presenteranno davanti al giusto Giudice, se non furono buoni diranno: «maledetto me per non aver rispettato e amato i miei genitori». E per tale maledizione vanno all’inferno. O diranno «maledizione per non aver obbedito e seguito la fede cattolica», oppure al contrario diranno «maledetti i miei genitori perché non mi insegnarono a rispettarli ed amarli». Per tale maledizione i genitori vanno all’inferno”. Al contrario, i genitori devono rispettare e dare amore ai propri figli. Mai con insulti. “Prega, prega perché alcuni possono salvarsi”. Vidi che in quelle case, dove il padre e la madre insultano a propri figli, i demoni escono dalle loro bocche come vermi o serpenti che strisciano. E poco a poco vanno e si mettono nell’altro figlio, o allo sposo che sta lontano.
Vidi che l’unica maniera per distruggere quei demoni in quelle case, è pregare, specialmente il Santo Rosario. Vidi gente di ogni tipo ed età che buttavano denaro in aria, ed intorno a loro, gente che moriva di fame. “E questi chi sono e perché vanno all’inferno?” E mi disse: “Sono tutti coloro che sprecano i soldi in ciò che non serve, sono quelli che comprano cose non necessarie, sono quelli che fanno feste per i loro piaceri, invitano unicamente coloro che possono portare loro qualcosa o li invitano ad altre feste. Sono tutti coloro che sprecano comprando troppe cose e le lasciano marcire nei loro frigoriferi invece di regalarle; e non fanno mai opere di misericordia, pensano solo a loro stessi mentre nel mondo si muore di fame. Prega, prega per loro, perché si convertano, e non vadano al luogo del castigo”. Ho visto giovani che avevano dispositivi nelle orecchie, non chiedevo quali dispositivi perché non li conoscevo, collegati a una radio, camminavano come sonnambuli. Scorpioni, rospi e morte sono entrati in loro attraverso questi dispositivi.
E chiesi chi sono? E lui mi ha detto: “Sono tutti coloro che ascoltano musica satanica, rock, musica metallica e sono diventati adoratori del diavolo che li conduce alla propria morte e fanno perdere loro il senso della vita; sono tutti coloro che entrano nei culti satanici, nelle discoteche o nelle loro case si rinchiudono ascoltando quella dannata musica ad alto volume; per loro la vita non ha senso, né studio, né niente. Diventano pigri e ribelli. La povera gioventù sta andando alla perdizione, non c'è più innocenza in chi ha più di 4 anni. La maledetta televisione e musica li hanno pervertiti, e i loro cuori accecati si stanno allontanando da me. Pregate, pregate, perché io possa salvarli, perché viaggiano come mosche verso i morti. Pregate, pregate perché abbandonino tutto e non raggiungano il luogo di punizione da loro scelto». Ho visto uomini e donne di ogni tipo, che camminavano all'indietro, e un demone li trascinava e mentre camminavano urtavano gli altri e li faceva cadere. Ho chiesto chi sono e lui mi ha detto: “Sono tutti quelli che mi stavano seguendo sulla via del paradiso, ma le difficoltà, gli ostacoli, lo scoraggiamento, i problemi con gli stessi gruppi, mi hanno fatto abbandonare, e oggi sono in viaggio verso il paradiso, l'inferno, e ne prendono altri. È difficile che questi mi restituiscano. Poiché hanno un demone che li ferma, questo demone alla fine li consegnerà a Satana e riceverà più orgoglio per aver sconfitto uno dei miei. Pregate, pregate per loro, perché il mio cuore continuamente duole per questi nuovi Giuda che non vogliono soffrire per me.
Ho visto uomini e donne di età e classi diverse, picchiarsi al petto con un coltello, lottare per rimuovere uno spettro umano, dal seno all'inguine. Mentre si colpivano le ferite sanguinavano mentre un demone urlava contro di loro, hai sofferto molto per causa sua, dagli di più, dagli di più, non perdonarlo, non perdonarlo! Poi chiedi: chi sono il Signore e chi sono quelli che sono nel petto? Il Signore mi ha detto: “Sono tutti quelli che non hanno mai perdonato la colpa dei loro fratelli, nutrono rancori, odi, risentimenti, litigi, pensando di essere gli unici a soffrire. Le persone che portano sul petto sono i loro cosiddetti nemici. E per l'eternità l'avranno sul petto come punizione. Pregate, pregate, affinché perdoniate, come io perdono, perché se non perdonerete le colpe dei vostri fratelli, il Padre mio non perdonerà nemmeno voi”. Ho visto uomini e donne di tutte le età, le loro mani sanguinavano e quando li guardavano urlavano di terrore. E un demone li tagliò con una spada, li trapassò e li trapassò, trasformandoli in nulla.
Chiesi chi sono al Signore? Ha detto: “Sono tutti gli assassini, i rapitori, i rapinatori, sono tutti coloro che hanno tolto la vita a qualcuno, fisicamente, psichicamente e spiritualmente. Sono quelli che, potendo salvare una vita, non l'hanno fatto; grida il loro sangue dalla terra al cielo. Do la vita e la prendo quando voglio, nessuno al di fuori di Dio può prendere la vita, non un bambino, nemmeno un vecchio, nemmeno un malato, solo Dio ne dispone. Chi lo fa lo attendono i più grandi castighi e tormenti, nel lago di zolfo dove il verme non muore e il fuoco non si spegne. Prega, prega, perché ci sono tanti che sono vivi e possono pentirsi, figlia mia, prega soprattutto per i dottori”. Abbiamo continuato a camminare e ho visto uomini e donne, giovani e bambini di tutte le classi, si giravano tra di loro come persi e confusi, i demoni li coprivano con le loro ombre, e dicevano loro, non credete, non credete.
Ho chiesto chi sono e mi ha detto: “Sono tutti quelli che appartengono alla mia Chiesa o appartenevano, ma che hanno abbandonato i sacramenti, o se vengono non credono in essi, né nella grazia né nella potenza santificante per mezzo di essi. Hanno disprezzato il Dio della verità per le bugie. Coloro che soffriranno di più sono quelli che non hanno creduto alla mia presenza reale, alla santa Eucaristia, e si sono fatti sacrileghi, perché la mia carne è vero cibo, il mio sangue è vera bevanda, e chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e lo risorgerò l'ultimo giorno. Pregate, pregate perché alcuni possano tornare”. Ho visto uomini, giovani, donne e bambini dell'età della ragione, in gran numero, camminare alla cieca, calpestare qualsiasi luce che potesse illuminarli, i demoni che gridavano, non credete alla luce, non credete!
Chiedo chi sono e mi dice: “Sono tutti quelli che hanno commesso un peccato e non l'hanno confessato, per vergogna o perché non credono. O se si confessavano, non lo facevano con vero pentimento. Dio conosce il cuore di ogni uomo. Prega, prega che si convertano. Nessuno che non confessi il suo peccato può entrare nel regno dei cieli». Allora esclamai, Signore Gesù, mio ​​Dio, chi può essere salvato?! Rispose: “Vieni e seguimi. Per Dio nulla è impossibile". E continuiamo a camminare. Abbiamo trovato migliaia e migliaia che stavano andando all'inferno. Non ho chiesto chi fossero, stavo solo pensando, pietà mio Dio, pietà Signore.... Non mi ha detto chi fossero, o quale fosse il loro peccato, era di tutte le età e di tutti i tipi, e per qualcosa che non capisco, mi ha fatto sapere che era di tutte le religioni, fedi e credenze. Perché Dio giudica tutti coloro che vengono su questa Terra, ovunque nascano e in ciò in cui credano.
Dopo aver camminato tanto, Gesù mi ha detto: "La strada per l'inferno finisce qui" e si è seduto su un sasso. Le sue piaghe sanguinavano, i suoi vestiti erano rossi e piangeva. Gli ho detto, che cosa hai Signore e mio Dio? Perché i tuoi vestiti sono rossi, se sei venuto in bianco e perché sanguinano e perché piangi? E lui mi ha detto: “Piango sapendo che per loro il mio sacrificio era inutile e il mio sangue è stato sparso invano. Ebbene, non volevano salvarsi, mi disprezzavano. Le mie vesti sono rosse intrise del mio sangue che ho versato nel dolore dei loro peccati e che non hanno voluto ricevere. Poiché il mio perdono è dato da mio Padre ma non mi hanno ricevuto. E ho scritto loro: chiunque mi accoglie, lo renderò figlio di Dio.
O figlia mia, prega, prega, aiutami alla salvezza degli uomini e delle anime! Ci siamo abbracciati e pianto insieme. All'improvviso ero nella mia stanza ad abbracciarlo forte, la paura era terrificante, tutto il mio corpo tremava. Ho detto al Signore che avevo paura. Mi ha messo la mano sulla testa e mi ha detto: “Non racconterai quello che hai visto fino a sei mesi da adesso, quando ti sarai completamente ripresa. Allora ti porterò in cielo e ti mostrerò la via di coloro che la percorrono. Abbiamo pregato insieme, mi ha salutato lasciandomi in pace; l'ho visto partire, mi ha guardato di nuovo, stava ancora piangendo, i suoi vestiti erano rossi, le sue piaghe sanguinavano. Mi ha salutato con la mano ed è scomparso alla mia vista.

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