A PROPOSITO DI “RIVELAZIONI UFOLOGICHE”



In relazione all’articolo pubblicato sul sito  internet del GRIS, sotto il titolo “Le rivelazioni ufologiche di suor Stefania Caterina”, a firma P. Francois Dermine e del diacono Vincenzo Rossi, che viene, assai propriamente, dai suoi estensori definito “un’indagine”, in quanto dell’indagine giudiziaria evidenzia la tipica struttura, non escluso l’utilizzo abusivo di registrazioni di conversazioni private, di una sistematica attività di “intelligence” non autorizzata a carico  di privati cittadini ( tra l’altro“semplici fedeli laici”), in qualche caso addirittura corredata di notizie sulla loro vita personale e consistenza patrimoniale, ci permettiamo le seguenti considerazioni:

- non abbiamo alcuna intenzione di coinvolgerci in questa sede nelle sottili quanto assai opinabili disquisizioni teologiche evocate nell’articolo citato. Tuttavia, sulla base della nostra semplice esperienza e conoscenza della fede e della morale cattolica, che ci onoriamo di vivere e di condividere senza riserve, è nostra profonda convinzione che il messaggio centrale del libro “Oltre la Grande Barriera”, ben lungi dall’essere frutto di asseriti influssi esotero occultistici, costituisca invece un validissimo antidoto a quel sottile, insidioso, filone gnostico, oggi spesso dominante in varie espressioni culturali dell’occidente, non risparmiando  importanti scuole teologiche. Tale corrente spirituale e culturale, se da un lato si esprime, a livello di massa, nel cosiddetto fenomeno “new age”, è tuttavia presente, in forma anche assai più subdola e pervasiva, in una certa modalità di intendere e di “gestire” il messaggio cristiano, che tende di fatto a disincarnarne l’essenza più profonda, ossia l’Amore del Padre, che per mezzo di  Gesù Cristo pone la sua tenda in mezzo a noi e che, nello Spirito Santo, si vuole comunicare ai suoi figli in un rapporto di conoscenza per così dire sponsale (v. “Novo Millennio Ineunte” N° 33). Siamo infatti fermamente convinti che ogni qualvolta si pretenda di oscurare tale mistero di amore, prescindendo dal rispetto della vita di Dio Trino ed Uno incarnata nei rapporti coi fratelli, anzi calpestandone disinvoltamente la dignità e l’originalità, si realizza un’autentica operazione gnostica ed intrinsecamente antievangelica.  Ripeteremmo col salmista “Foderunt foveam et inciderunt in eam”!


  1. 1. Ci sembra infatti che non possa sfuggire, a chiunque si accosti senza pregiudizi al libro di Stefania Caterina, il carattere estremamente positivo del messaggio in esso presente, in termini di concreto servizio al nucleo fondante della fede cristiana. Esso infatti tende fondamentalmente a riportare a Cristo  ed al Suo Mistero Pasquale, “kerygma” apostolico della  fede cattolica, tutta una galassia di realtà culturali ed esistenziali, che nei secoli sono state via via indebitamente strappate dal loro centro originario, per essere artificiosamente catturate da una diaspora di discipline totalmente estranee al messaggio cristiano, se non addirittura, come nel caso in specie dell’esistenza di esseri intelligenti extra terrestri, abilmente sequestrate da sette esoteriche, che ne fanno un uso sistematicamente  contrario alla fede cristiana. Ora, se una delle più insidiose caratteristiche della gnosi e del fenomeno “new age” è appunto quella di appropriarsi indebitamente di spezzoni della Rivelazione di Cristo, per farne un uso strumentale al servizio di interessi e di finalità estranee all’opera della salvezza, ci sembra invece che il contenuto del libro di Stefania Caterina realizzi l’operazione specularmente contraria, ovvero, di ricondurre, attraverso l’opera della Chiesa, di cui tra l’altro nel libro si sottolinea esplicitamene il carattere di vero ed unico sacramento di salvezza per l’intera creazione, al nucleo salvifico della nostra fede, rappresentato dalla Croce e dalla Risurrezione di Cristo. In Lui infatti  per fede sappiamo che dovranno essere definitivamente ricapitolati tutti gli elementi della creazione e tutte le espressioni della storia, della cultura presenti nella vita dell’uomo e del cosmo di tutti i tempi.
  2. 2. Osserviamo a tale riguardo che nell’articolo citato si è voluto artificiosamente, vorrei dire quasi ossessivamente, spostare il baricentro spirituale del messaggio del libro di Stefania Caterina e di altre realtà a questa collegabili e non, dal Mistero Pasquale di Cristo contemplato e vissuto, che ne costituisce con ogni evidenza l’autentico centro ed il cuore spirituale, ad altre realtà che, pur indubbiamente rilevanti, appaiono assai più periferiche e subordinate, quale, nel caso in specie, l’esistenza e l’attività nel cosmo di altre umanità intelligenti.
  3. 3. Non possiamo inoltre non osservare che, se da un lato può suscitare stupita  ammirazione l’erudita casistica, di cui si fa insistita mostra nel citato articolo, in materia di santoni indù e di svariate sette ufologiche, esoteriche  e teosofiche, di cui ignoravamo assolutamente l’esistenza, appare evidente il carattere del tutto arbitrario e strumentale dei reiterati fuorvianti accostamenti di queste realtà con i contenuti del libro di Stefania Caterina, che ad essi sono oggettivamente e palesemente estranei, operati, tra l’altro, con modalità tali da ingenerare indebita confusione nel lettore meno provveduto.  Lo spirito ed il metodo che anima tal genere di operazioni sembra infatti costituire il filo conduttore dell’articolo citato, con inaccettabili conseguenze gravemente ed ingiustamente diffamatorie ai danni dei contenuti del libro di Stefania Caterina (che rimangono ovviamente del tutto opinabili!). L’articolata scansione di tali metodologie, che assommano indebite contaminazioni con realtà di cui non vi è il minimo cenno nel libro, all’uso distorto e strumentale di spezzoni di registrazioni (non autorizzate!) di conversazioni di terzi, alla divulgazione di fatti di vita privata di soggetti oggettivamente estranei ai contenuti del libro stesso, vanno a comporre un’immagine assolutamente falsa e caricaturale dei contenuti oggettivi del libro, con effetti che vanno ben oltre i limiti di un’ordinaria (ed ovviamente più che lecita) manifestazione di dissenso, per integrare una vera e propria sistematica attività denigratoria. 
  4. 4. Per quanto attiene al nutrito elenco delle cosiddette “falsità teologiche”, degno di un collegio di dottori della Sorbonne usciti da un cortometraggio di Dreyer, per fornire un prontuario spicciolo di argomenti per accendere roghi già preparati, ci limitiamo ad osservare preliminarmente quanto segue:


Passando ad un esame più specifico di alcune tra le affermazioni più significative contenute nell’articolo citato, riteniamo sia agevole evidenziarne in molti casi l’assoluta infondatezza, in altri la radicale falsificazione della realtà ed in altri ancora il carattere del tutto opinabile e gratuito:



A) A PROPOSITO DELLE ASSERITE “FALSITÀ TEOLOGICHE” 


  1. 1. E’ completamente falsa l’affermazione secondo cui nel libro si sosterebbe che “l’emanazione si sostituisce alla creazione”. Infatti, v. a pag. 22, 3§, in perfetta consonanza con la dottrina della Chiesa, si afferma “Punto di partenza e di fine è Dio Trino e Uno” (cfr. CCC N°292), ed a p. 23, 6§ -il punto incriminato: “nel vortice trinitario è generata la grande vibrazione della vita, che è diretta emanazione dell’immenso vibrare d’amore fra le tre Persone della Santissima Trinità”. La vita dell’universo dunque “emana”, ovvero discende, non già dalle Persone, ma bensì da un elemento, nella fattispecie “la vibrazione”, che, pur portando in sé per così dire “il sigillo” della Loro Comunione divina non ne condivide affatto la natura (pag 233 §, “quando Dio ha creato l’universo, ha impresso in esso il moto perpetuo di un vortice”). E ciò appare in perfetto accordo con quanto afferma al riguardo la dottrina della fede cattolica. (cfr. CCC n°300 - “Dio è infinitamente più grande delle sue opere …Ma poiché Egli è il Creatore sovrano e libero, causa prima di tutto ciò che esiste, Egli è presente nell’intimo più profondo di tutte le sue creature”). A rafforzare tale evidenza, contribuisce l’utilizzo esplicito e generalizzato del termine “creare, creazione” in tutti gli altri passi del libro in cui si richiama il rapporto tra Dio ed il Cosmo. Emerge da ciò, in modo a nostro avviso chiarissimo, da un lato la conservazione del principio dell’assoluta trascendenza di Dio rispetto alle creature, e nel contempo l’esistenza in esse di un comune sigillo originario, ove è per così dire impressa “ab origine” l’immagine della vita trinitaria. Ciò appare, a nostro avviso, in evidente, perfetto accordo con quanto affermato al riguardo dal Magistero della Chiesa Cattolica.
  2. 2. Posta tale indiscutibile verità della trascendenza di Dio, chi può aprioristicamente negare la possibilità che nella creazione esistano leggi generali che regolano, con modalità in qualche misura analoghe e comparabili, fenomeni appartenenti sia alla sfera del mondo fisico che di quello spirituale? Non ci pare che ciò andrebbe a contraddire alcun dato fondante della Rivelazione cristiana. Né a ciò si può opporre l’eventuale circostanza che di questa od di altre ipotesi si siano appropriati movimenti spirituali, che per altre ragioni, a ciò totalmente estranee, si collocano al di fuori della Chiesa. Una simile argomentazione si baserebbe infatti su di un procedimento logico induttivo intrinsecamente errato, suscettibile se applicato  a concrete fattispecie (come si tende a fare estensivamente nell’articolo citato) di condurre a conclusioni evidentemente false ed assurde.
  3. 3. Per quanto attiene alle problematiche sollevate al riguardo del cosiddetto “Battesimo nello Spirito Santo”, pesantemente irriso nell’articolo citato, ci limitiamo ad osservare quanto segue:
    • Lo stesso Signore Gesù (Mc.16,15; Gv. 3,5) e la dottrina della Chiesa Cattolica (CCC. N° 1257) affermano esplicitamente che il Battesimo è necessario per la salvezza. “La Chiesa infatti non conosce altro mezzo all’infuori del Battesimo per assicurare l’ingresso alla beatitudine eterna”(CCC 1257).
    • La dottrina della Chiesa riconosce inoltre esplicitamente l’esistenza anche di altri modi di azione dello Spirito Santo nelle anime che producono gli stessi frutti del Battesimo sacramentale, pur non configurandosi quali sacramenti in senso proprio, e che prescindono dall’uso della specifica materia sacramentale (l’acqua). (cfr. CCC. N° 1258 e 1259). A tale categoria appartengono ad esempio il “Battesimo di sangue” ed il “Battesimo di desiderio”. Ciò sembra potersi armonizzare perfettamente con quanto affermato nel libro citato, a pag 183, § 1, 2, 3,4, ove si qualifica la natura di tale “Battesimo in Spirito Santo e Fuoco”.
    • La dottrina della Chiesa inoltre afferma (CCC: N° 1256) che, “in caso di necessità, chiunque, anche un non battezzato, purché abbia l’intenzione richiesta, può conferire il Battesimo (sacramentale!)” (ibidem).
    • La Chiesa afferma infine che “Cristo è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, col modo che Dio conosce, col Mistero pasquale” (CCC. N° 1260). Sulla base di quali motivazioni si dovrebbe aprioristicamente escludere che uno di tali “modi che Dio conosce” possa effettivamente essere il “Battesimo nello Spirito Santo e Fuoco” di cui parla la Dott.ssa Caterina nel suo libro. Ci sembra che questa delicata materia, che attiene al destino eterno di moltitudini di fratelli, sia quantomeno meritevole di approfondita e seria riflessione e comunque sicuramente non dello sprezzante dileggio riservatogli nell’articolo citato.
    1. 4. Non merita a nostro avviso alcuna attenzione la strampalata interpretazione (pag. 17 dell’articolo) del passo evangelico (Lc. 18, 8), secondo cui il mondo sarebbe destinato ad essere sommerso ed in definitiva vinto dal male, affermazione questa che, se intesa letteralmente, si pone in radicale difformità con la fondamentale dottrina della Chiesa al riguardo del futuro della creazione ed al suo destino finale, di essere cioè pienamente ricapitolata in Cristo ed integrata nella comunione della vita trinitaria (cfr 1Cor.15,23-27) (utilizzando lo stile degli estensori dell’articolo citato si potrebbe qui parlare, questa volta a pieno titolo, di vera “falsità dottrinale” o più propriamente di “eresia”!).
    2. 5. Per quanto attiene il sacerdozio degli arcangeli, osserviamo che la dottrina della Chiesa afferma che “mediante la celebrazione eucaristica ci uniamo già alla liturgia del Cielo e anticipiamo la vita eterna, quando Dio sarà tutto in tutti” (CCC. N° 1326) e che “All’offerta di Cristo si uniscono non soltanto i membri che sono ancora sulla terra, ma anche quelli che si trovano già nella gloria del Cielo” (CCC. N° 1370). Non ci parrebbe pertanto incompatibile con i principi della dottrina che tra gli officianti della liturgia celeste fossero compresi anche gli Arcangeli e che anch’essi, in modi che Dio conosce, partecipassero al sacerdozio di Cristo. Del resto, a riprova che tale ipotesi non rappresenta una stranezza “ufologica”, ma bensì circola da secoli nel sentire ecclesiale, vale ad esempio la raffigurazione dell’Arcangelo San Michele, posta nell’altare di destra attiguo all’altar maggiore della Basilica di Loreto, rappresentato con la stola sacerdotale, e che si ritiene per antichissima tradizione, che, nel Santuario di San Michele nel Gargano, l’altare  principale sia stato direttamente consacrato dall’Arcangelo, che avrebbe in tal modo compiuto un’azione liturgica tipicamente riservata a chi riveste la pienezza del sacerdozio.   







B) A PROPOSITO DELLA FORMA DELLA COMUNITÀ KRALJICE MIRA


E’ assolutamente falsa l’affermazione secondo cui le rivelazioni di Stefania Caterina avrebbero influenzato la forma assunta dalla Comunità Kraljice Mira…. Questa infatti  è sorta già dal 1987, con l’attuale struttura di comunità mista, stabilizzata e rimasta sino ad oggi perfettamente invariata, prevedendo sin da allora che la responsabilità delle Comunità locali fosse affidata ad un fratello e ad una sorella, per le motivazioni spirituali espresse nella “Lettera per l’anno mariano” ( P. Tomislav Vlasic, 25.03.1987). Va sottolineato di passaggio che in quell’epoca Stefania Caterina non era per ragioni anagrafiche e fattuali assolutamente a conoscenza dell’esistenza di P. Tomislav e viceversa. Ciò non ostante gli autori dell’articolo non esitano a proferire con impressionante sicurezza un’affermazione radicalmente falsa, secondo cui “la regola stessa della Comunità si ispira alla vita vissuta su Alpha Centauri…(poiché) qui uomo e donna vivono nell’armonia della legge di Dio” ( pag 14) e più oltre che “da ciò deriva che la responsabilità della Comunità venga affidata ad un “padre” ed a una “madre”(ibidem). 

E’ falsa e fuorviante inoltre la tesi secondo cui il carisma della Comunità, di vivere il triduo pasquale settimanale nella dimensione dell’unione all’offerta di Cristo al Padre, sia un’eccentricità spirituale inventata da P. Tomislav al servizio delle asserite rivelazioni ufologiche di Stefania Caterina. E’ questo invece il cuore vivo della fede cristiana autentica, cattolica ed apostolica, il kerygma centrale e salvifico predicato sin dalle origini della Chiesa, su cui forse anche chi si atteggia ad inflessibile tutore della dottrina farebbe bene ad interrogarsi su quale posto occupi nella propria vita. E’ questo infatti il fulcro della chiamata spirituale di Maria a Lourdes, Fatima ed ancor più esplicitamente a Medjugorje, che la Comunità fondata da P. Tomislav ha assunto fin dal suo sorgere (16.01.1987), quale espressione fondante della propria identità spirituale.




C) A PROPOSITO DI “CULTIC MILIEU” E D’INTORNI


Complimentandoci preliminarmente con gli autori dell’articolo per l’egregio lavoro di copia- incolla realizzato pescando largamente nel bel documento del “Pontificio Consiglio della Cultura” e del “Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso”, “Gesù Cristo Portatore dell'Acqua viva, una riflessione cristiana sul “New Age”, che si propone di far luce su tale “gnosi” di massa,  fenomeno assai di moda ai giorni nostri,  ci limitiamo a rilevare che :

--proprio sulla base dei chiari criteri di discernimento indicati dal suddetto documento vaticano al capitolo 4), Il “new age” e la fede cristiana in contrasto”, nessuno dei punti indicati è anche lontanamente applicabile ai contenuti oggettivi del libro di Stefania Caterina, che dal cosiddetto“milieu” “new age” si differenzia in modo evidente e sostanziale. Infatti, in estrema sintesi, è indubbio che nel libro si afferma il carattere assolutamente personale di Dio Uno e Trino. Emerge in particolare con evidenza il carattere assolutamente storico e personale di Gesù Cristo, Figlio di Maria SS.ma, vera Madre del Verbo del Padre, fatto uomo nel grembo  di  Lei, che tra l’altro nel libro assume un ruolo di fondamentale importanza.(p.1) Nel libro inoltre si ribadisce costantemente che Gesù Cristo è l’unico Signore e l’unico Mediatore tra l’uomo ed il Padre, che la Chiesa è l’unico necessario sacramento di salvezza per l’uomo e per l’universo (p.2). Si ribadisce inoltre con forza che l’uomo è l’unico essere creato ad immagine e somiglianza con Dio Creatore, con tutte le relative implicazioni spirituali e salvifiche che ne derivano. (P.3), che solo nella libera accoglienza del dono di Gesù Cristo e del Suo Amore salvifico c’è salvezza (p.4), che solo Cristo Gesù è Verità,  Vita e Via al Padre (p.5). Il contenuto del libro è inoltre pienamente concordante con il principio enunciato dal documento vaticano, che “Lungi dall'essere un semplice sforzo umano, la mistica cristiana è essenzialmente dialogo che implica « un atteggiamento di conversione, un esodo dall'io verso il Tu di Dio ».76« Il cristiano, anche quando è solo e prega nel segreto, ha la consapevolezza di pregare sempre in unione con Cristo, nello Spirito Santo, insieme con tutti i santi per il bene della Chiesa ». (p.6), nonché in ripetuti passi del libro si ribadisce esplicitamente il medesimo concetto espresso nel citato documento che “il peccato è un abuso di quella libertà che Dio dona alle persone create perché possano amare lui e amarsi reciprocamente ».79« Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo; a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana... ».(p.7). Nel libro si pone inoltre specificatamente al centro la Croce di Cristo, quale passaggio necessario per arrivare alla salvezza, si afferma anzi la necessità che il passaggio pasquale di Cristo sia vissuto da tutti gli uomini e da tutta la creazione, e quindi il carattere salvifico della sofferenza vissuta in comunione con quella di Lui. (P.8) E così per gli altri restanti criteri di discernimento(p.9) e (p. 10), come è agevole verificare.

-Il ruolo assolutamente fondamentale  di Maria nel contesto del contenuto del libro attesta inoltre “a fortiori” la conseguente centralità dell’Incarnazione del Verbo di Dio, in perfetta e radicale antitesi a qualsiasi ipotizzabile deriva gnostica o “new age”.


Senza pretesa di essere esaustivi, ritenendo assai più proficuo di dedicare il breve tempo che ci è dato alla preghiera ed ad un sempre più maturo cammino di offerta della vita in unione a Cristo, per colmare quella misura “che manca alle afflizioni di Cristo ….a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col. 1,24), siamo disponibili a dare, ove richiesti, più ampia ed argomentata dimostrazione di quanto sopra esposto e di ogni altra circostanza atta a rafforzarne ed a  confermarne i contenuti.



Amici della Famiglia Spirituale Kraljice Mira