"... Padre Slavko rimane a Medjugorje, con l'opposizione del vescovo, fino al il 15 settembre, quando si trasferisce a Blagaj, distante 25 km. Al francescano viene comandato di non recarsi più a Medjugorje, ma egli contravviene regolarmente a quest'ordine. Lo stesso fa padre Vlašić, che è a Vitina e che pure non dovrebbe recarsi a Medjugorje, ma in realtà continua ad avere frequenti contatti con i veggenti...

Per questo motivo, il 20 agosto 1986 mons. Zanić scrive al Provinciale Francescano che padre Slavko Barbarić e padre Tomislav Vlašić rischiano severe sanzioni disciplinari, ai sensi del Canone 1336, I, 1, 3 [Cfr. R. Laurentin, Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje, Queriniana, 1987, p. 193].
Il 15 settembre 1988 il Provincialato Francescano propone al vescovo Zanić, come nuova sede per padre Slavko, il convento di Humac. Il vescovo approva in data 16 settembre 1988. Padre Slavko vi si trasferisce, ma nel 1991 torna stabilmente a Medjugorje, senza il permesso del vescovo [Cfr. Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, p. 60]
Nel 1993 si insedia a Mostar il nuovo vescovo, mons. Perić, che attende fino al 20 novembre 1999, quando ingiunge a padre Slavko Barbarić di lasciare, entro 15 giorni, Medjugorje e di tornare a Humac. Il francescano non obbedisce.
Il vescovo gli ribadisce il comando il 17 dicembre 1999, ma senza effetti. Pertanto il 26 gennaio 2000 lo ammonisce canonicamente, facendogli presente che, qualora non lasci Medjugorje entro il 20 febbraio 2000, sarà privato della giurisdizione confessionale.
Mons. Perić rinnova la suddetta ammonizione il 9 febbraio e poi ancora una volta il 15 febbraio [Cfr. Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, p. 60]
Il francescano continua a non obbedire.
Pertanto, il 21 febbraio il Vescovo comunica per iscritto a padre Slavko Barbarić che gli è stata tolta la giurisdizione confessionale. Il decreto viene pubblicato su Vrhbosna, Bollettino Ufficiale della Metropolia di Sarajevo, 1/2000, p. 65, dove, come si è visto, si legge: “Fra Slavko Barbarić senza la facoltà di confessare. In seguito a più lettere ufficiali tra la Curia episcopale, il Provincialato francescano e fra Slavko Barbaric riguardo all’allontanamento del detto frate da Medjugorje, dove egli da anni illegalmente svolge la pastorale, senza l’approvazione della Curia diocesana, l’Ordinario diocesano, con la lettera del 21 febbraio 2000, prot. 203/2000, ha proclamato che fra Slavko Barbaric è privo della giurisdizione confessionale nel territorio delle Diocesi erzegovinesi.”

Padre Slavko sembra cedere il successivo 20 giugno, quando firma la Dichiarazione d'obbedienza pastorale, ma poi rimane ugualmente a Medjugorje. Cosicché il 30 ottobre il Vescovo gli deve confermare la privazione della giurisdizione confessionale [Cfr. Ogledalo Pravde. Biskupski ordinarijat u Mostaru o navodnim ukazanjima i porukama u Međugorju (La Curia diocesana di Mostar sulle presunte apparizioni e messaggi di Medjugorje), Mostar, 2001, p. 61].
Il 24 novembre 2000, quando improvvisamente viene a mancare, padre Slavko è ancora a Medjugorje..."

Tratto dal blog di Marco Corvaglia. Dispiace citare un forte oppositore di Medjugorje ma, senza volerlo, ci rende un servizio utile in quanto è andato a ripescare molti importanti documenti presso la Diocesi di Mostar e ci ha fatto riscoprire anche delle perle dimenticate.

Home