Brosio rettifica notizie infondate su P. Tomislav

Nel suo ultimo libro "Viaggio a Medjugorje", Paolo Brosio rettifica alcune notizie infondate che gli avevano passato a riguardo alla figura di P. Tomislav Vlasic. Fa piacere vedere in lui questo atto di umiltà che conferma ciò che abbiamo sempre pensato, cioè che è un vero convertito e un uomo sincero. Scrive infatti a pagina 373:

"Qui, cari amici lettori del mio libro Viaggio a Medjugorje, finisce il documento riservato trovato dai giornalisti croati e che io vi ho riproposto tradotto parola per parola. Il collega di Zagabria, autore dello scoop di questo documento, Zarko Ivkovic a questo punto tira fuori altre carte segrete dal suo cilindro. Prima di tutto nota come la SDB, la famigerata polizia segreta UDBA, che aveva azionato questa potente macchina del fango, era perfettamente a conoscenza del lavoro e delle strategie del vescovo Pavao Zanic. Come era possibile? Zarko Ivkovic fa tre ipotesi: a) il vescovo era spiato ventiquattr'ore al giorno; b) era un collaboratore diretto della SDB; c) c'era una talpa a fianco a lui. Poi il giornalista intervista padre Tomislav Pervan, che noi abbiamo incontrato nel primo capitolo di Viaggio a Medjugorje. Nell'intervista con il collega croato padre Pervan affronta lo spinoso caso di padre Tomislav Vlasic, il frate sospeso, e dice: «Mi chiedo: quello che ha fatto il vescovo Pavao Zanic, quando ha frugato nella vita dei frati e li ha accusati, è un atteggiamento nello spirito del Vangelo di Cristo? Oppure una forma di ricatto per mettere in difficoltà le apparizioni? Si comporta così un vescovo, un padre con un figlio che sbaglia?». Riguardo alle presunte colpe commesse da padre Tomislav Vlasic nel libro Misteri Medjugorje, si rimanda a un'altra intervista al provinciale dell'Erzegovina fra Ivan Sesar che dice: «La nostra provincia non ha indagato su questo caso e non ha mai attivato procedimenti disciplinari contro Vlasic e in più non è ufficialmente documentato che siano esatte le notizie relative alla sua relazione extra matrimoniale. Se fosse vero perché comprovato, i suoi superiori avrebbero dovuto iniziare un procedimento contro di lui». Rimane il fatto che, anche secondo Ivan Sesar, la SDB e la UDBA hanno fatto ricorso a metodi illegali per diffamare e compromettere gli attori principali delle apparizioni mariane per arrivare a un solo scopo: soffocare Medjugorje. C'è poi una scrittrice che si chiama Darija Skunca-Klanc che ha rivelato al giornalista Zarko Ivkovic nuovi particolari sulla vicenda di fra Tomislav Vlasic. Secondo questa scrittrice bisogna risalire al 1976, quando il vescovo dice di aver ricevuto due lettere da suor Manda che sono completamente diverse l'una dall'altra e non possono essere state scritte dalla stessa persona. La scrittrice dice di averle viste personalmente. Il vescovo con queste lettere andò in Germania dalla persona interessata ma lei disse che quelle lettere non erano sue. Ma Pavao Zanic continuò per la sua strada per andare contro padre Tomislav. Allora la suora ha smentito il vescovo scrivendo una lettera a fra Ivan Dugandzic che era membro della commissione vescovile per Medjugorje. Fra Ivan con la lettera di Manda è andato dal vescovo e gli ha chiesto spiegazioni. Per tutta risposta il vescovo disse al frate della commissione: «Qualcuno deve morire, o io o Medjugorje. lo non voglio morire e devo avere qualcosa con cui difendermi». La scrittrice Darija Skunca-Klanc ha confermato tutto questo nel libro dei quattro giornalisti croati. A questo punto, nonostante tutti questi dubbi, la storia ha fatto il suo corso e nell'estate di due anni fa padre Vlasic è stato sospeso e ridotto a stato laicale.
Io stesso nel libro Profumo di Lavanda ho riportato questa notizia a pagina 59 parlando dei provvedimenti disciplinari del Vaticano nei confronti di padre Tomislav, senza essere al corrente di tutti questi intrighi, calunnie, macchinazioni e fango che erano abilmente provocati dagli agenti infiltrati della polizia segreta comunista. Padre Tomislav Vlasic, in seguito a questa persecuzione poliziesca, ha sofferto molto e può anche darsi che in seguito abbia commesso altri errori. Ma io mi chiedo: chi avrebbe potuto sopportare tali accuse dinnanzi ai confratelli, ai fedeli della parrocchia e a quei sei bambini che si erano tanto affezionati a quel frate? D'altra parte lo dice la Madonna nei suoi messaggi: «Non giudicate e se i sacerdoti sbagliano pregate per loro». In questo caso è ancora da vedere che cosa questo frate abbia sbagliato. Talvolta il mio mestiere è proprio difficile perché devi scrivere e dare notizie di provvedimenti disciplinari, sentenze, avvisi di garanzia, arresti o quant'altro e poi magari dopo un po' di tempo la storia porta a galla una verità diversa. Se ho commesso errori chiedo scusa a padre Tomislav e ringrazio questi colleghi croati di aver fatto un lavoro che servirà a tutti per capire Medjugorje. Devo altresì chiedere scusa anche a Piero Gottardi, un lettore di Profumo di lavanda che il giorno 7 gennaio 2011 verso le ore 12 mi scrisse una e-mail per difendere padre Tomislav e farmi riflettere sulle presunte accuse che da più parti gli vengono rivolte. Caro signor Gottardi meglio tardi che mai: dopo aver studiato a lungo questi documenti segreti ho capito tante cose e mi dispiace di aver procurato ancora dispiaceri a padre Tomislav e a tutti coloro che gli vogliono bene."


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