Riconosciute le apparizioni di Kibeho (da "La Stampa" del 30 giugno)

...la Chiesa riconosce che la Madonna è realmente apparsa a Kibeho, in Ruanda, nel 1981. Una dichiarazione del vescovo di Gikongoro, la diocesi di appartenenza di Kibeho, preparata in accordo con la Congregazione per la Dottrina della Fede, è stata resa nota in contemporanea in Africa e in Vaticano, per ufficializzare quello che è un evento straordinario. Le ultime apparizioni approvate ufficialmente dalla Chiesa sono quelle di Akita (1969) in Giappone, e Finca Betania (1976) in America Latina; mentre per l'Europa bisogna arrivare fino al 1933, con due manifestazioni soprannaturali a Beauraing e Banneux, per trovare un «sigillo» ecclesiastico.
Nonostante fenomeni del genere si siano moltiplicati negli ultimi decenni. Kibeho è particolarmente impressionante perchè in almeno un'occasione, il 19 agosto del 1982, i veggenti, di fronte a oltre ventimila persone, ebbero una chiara visione di quello che sarebbe accaduto dodici anni più tardi nel loro paese, il genocidio ruandese. Quel giorno la «Donna» apparve ai veggenti a turno. Il suo volto era triste, appariva contrariata; ad alcuni dei ragazzi sembrò addirittura che fosse in preda alla collera. Alphonsine, una del gruppo, disse di averla vista in lacrime. E il comportamento dei ragazzi fu altrettanto straordinario: piansero, tremarono, batterono i denti dalla paura.
Le apparizioni furono eccezionalmente lunghe, ebbero una durata complessiva di otto ore; e le cadute a corpo morto, segnale di sofferenza, furono numerose, ripetute. Le immagini delle visioni furono tremende: «un fiume di sangue, persone che si uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, un albero immerso nelle fiamme, un abisso spalancato, un mostro spaventoso, teste mozzate».
I presenti si allontanarono recando con se sensazioni di paura, panico, o anche solo di tristezza. Alcuni dei veggenti scomparvero nei massacri del '94. Ieri monsignor Augustin Misago ha reso noto un documento di ventitrè pagine, che rappresenta il frutto di una lunga inchiesta. «La Vergine Maria è apparsa a Kibeho, nella giornata del 28 novembre 1981 - afferma il vescovo - e nel corso dei mesi seguenti. Ci sono più buone ragioni per crederlo che per negarlo. A questo riguardo, solo le tre veggenti dell'inizio meritano di essere considerate come autentiche; si tratta di Alphonsine Mumureke, Nathalie Mukamazimpaka e Marie Claire Mukangango. La Vergine si è manifestata a loro sotto il nome di ''Nyina wa Jambo'', cioè «''Madre del Verbo'': che è il sinonimo di ''Umubyeyl w'Imana'', cioè ''Madre di Dio'', come ha spiegato ella stessa». La storia di Kibeho cominciò alle 12,35 di un sabato, il 28 novembre 1981, in un collegio gestito dalle suore, frequentato da poco più di un centinaio di ragazze della zona. Un collegio rurale, povero, dove si imparava a diventare maestre, o segretarie. La prima del gruppo a «vedere» fu Alphonsine Mumureke, nata nel 1965. Mentre serviva le compagne nel refettorio, udì una voce femminile che la chiamava. Si diresse verso il corridoio, si inginocchiò e le apparve una donna. Altre persone furono coinvolte a poco a poco nel fenomeno; ma solo le prime tre veggenti appaiono convincenti.
«I due primi anni di apparizioni a Kibeho costituiscono il periodo decisivo per chiunque voglia sapere ciò che è successo e formarsi un'opinione al riguardo. E' in effetti in questo periodo che si sono prodotti eventi significativi, che hanno fatto tanto parlare di Kibeho e accorrere le folle». Fenomeni nel cielo, piogge che lasciavano asciutti i veggenti e altri fatti straordinari hanno fatto da contorno alle apparizioni.
Ricorda però il vescovo che queste «rivelazioni private» possono rinforzare la vita di fede e di preghiera, «ma il messaggio legato a questa apparizione non è una nuova rivelazione; è piuttosto un richiamo dell'insegnamento ordinario della Chiesa caduto nell'oblio».
A Kibeho è sorto un santuario, intitolato «Nostra Signora dei Dolori».