Il 28 settembre 2008 nel Santuario della Divina Misericordia a Bialystok in Polonia, 70 anni dopo la morte di Santa Faustina, è stato beatificato Don Michele Sopocko che fu a lungo suo confessore e direttore spirituale.

Ci sono molti siti Internet che ne parlano, qui una bella pagina che presenta la sua vicenda con la Santa e qui un'altra pagina con una sua biografia.
Sono meno note le sue disavventure con l'ex Sant'Uffizio (oggi Congregazione per la Dottrine dala Fede). Contro l'opera della Divina Misericordia e don Sopocko che la propagandava, fu emesso nel 1958 un "gravissimum monitum" e il divieto di diffondere tale culto e quando lui morì, nel 1975, il divieto era ancora in vigore. Fu revocato nel 1979 dopo 20 anni. Suor Faustina lo aveva avvertito che l'opera della sua vita gli sarebbe apparsa un fallimento. E cosi fu.
Il provvedimento prese il via da alcuni errori di traduzione del Diario.
Il testo del "Diario" mandato al Sant'Uffizio conteneva numerosi errori, causati da una traduzione maldestra e dal fatto che Sr. Saveria Olszamowska omise e cambiò alcuni frammenti (lei stessa decise di cambiare, secondo il suo giudizio personale) e una parte del "Diario", per cui alcune espressioni divennero quasi un'eresia.  
Un'altra causa erano le numerose pubblicazioni che diffondevano il culto, interpretando i testi nel modo sbagliato oppure adattandoli ai bisogni dei propagatori - trascurando gli insegnamenti teologici sulla divina misericordia.
Altro problema era la insinuazione secondo la quale il culto della divina misericordia sarebbe stata un'opera di propaganda polacca e una forma di nazionalismo mascherato da religiosità. Tale interpretazione era collegata alle immagini sulle quali apparivano i due raggi bianco e rosso - cioè i colori della bandiera polacca, e ancora, il conflitto creatosi intorno al testo della preghiera per la beatificazione di S. Faustina, che si legge nel libro "Misericordia di Dio unica speranza per il mondo". L'autore, don Sopocko, ricevette la preghiera da Sr. Saveria Olszamowska e questa preghiera fu attribuita al Card. A. Hlond, ma 'ex-segretario del cardinale, Mons A. Baraniak protestò. L'accusa di avere attribuito la preghiera al Card. Hlond si volse contro don Sopocko, che nel 1958 ricevette il "gravissimum monitum". Nota bene: ancor oggi gira la notizia che l'autore della preghiera sia il Card. A. Hlond. (Ks. Wtiko "Święta Faustyna i Nabożeństwo do Miłosierdzia Bożego", Kraków 2001)
Questi errori diedero origine all'accusa di apocatastasi, grave eresia secondo la quale alla fine tutti si salvano. Quel frammento manomesso faceva intendere una promessa di salvezza per tutti indistintamente.
Alcuni fatti interessanti: quando don Sopocko scriveva a tutti i cardinali e vescovi parlando della necessita di instaurare la festa della divina misericordia, nessuno rispose. Ricevette soltanto una risposta – nonostante avesse mandato decine di lettere e memoriali – e indovinate da chi? Dal vescovo di Cracovia Karol Wojtyla, il quale disse che l'idea era molto bella, ma non era ancora giunto il tempo."Nel 1959 su L'Osservatore Romano fu pubblicato il decreto del Sant' Uffizio nel quale si rilevava che le esperienze di S. Faustina non erano di natura soprannaturale. Si ordinava di ritirare le preghiere e le immaginette provenienti da quelle presunte rivelazioni. In più, il primate Wyszynski ricevette l'ordine di inviare a don Sopocko un "gravissimum monitum", affinché non diffondesse più notizie sulle presunte rivelazioni.
«Verrà il tempo in cui quest'opera, per la quale Dio tanto insiste, sembrerà completamente distrutta, e poi, di colpo, ci sarà un intervento divino tanto forte, che darà testimonianza alla verità. Questo culto sara una luce nuova per la Chiesa.» (Diario di s. Faustina).
Don Sopocko era convinto che quel tempo fosse giunto. Il decreto non lo sorprese. Scrisse nelle sue memorie che il culto della Divina Misericordia aveva preso la strada sbagliata, si parlava più delle rivelazioni di S. Faustina, e se dovesse essere beatificata, invece di spiegare la motivazione dogmatica, liturgica e psicologica dello stesso culto. L'anno 1978 fu un momento importantissimo per il culto della misericordia e per il mandato di Suor Faustina: la Sede apostolica decise di annullare i divieti del 1959. Questa nuova "notifica" maturò alla luce della documentazione originale e tramite l'intervento precisissimo del cardinal Karol Wojtyla, allora arcivescovo di Cracovia." (Fonte)

Nostra traduzione (Wanda K.)

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