Medjugorje terra dei «segni»

di Franco Sofia


A Medjugorje i segni sono di indole biblica, e indicano la continuità dell'azione di Dio nella Chiesa. Alla luce di questi segni occorrerà rileggere la Sacra Scrittura. I segni di oggi confermano la storicità dei segni descritti nella Bibbia, e quelli della Bibbia confermano l'autenticità dei segni di Medjugorje. Questi segni sono una delle manifestazioni del Soprannaturale e spingono alla riflessione.

La considerazione dei segni di Medjugorje ci porta a conclusioni importanti per la vita della Chiesa e del mondo. Non prenderle in considerazione può significare perdere una occasione di grazia unica nella storia della  salvezza.

Il fuoco visto sul colle Podbrdo all'inizio delle apparizioni (ottobre 1981) assomiglia al fuoco visto da Mosè sull'Oreb: è la presenza di Dio stesso, un fuoco che brucia e non consuma!

A Mosè parla dal roveto un angelo, messaggero di Dio. A Medjugorje dal roveto parla Maria. Allora Dio mandò il segno a Mosè prima d'inviarlo a liberare il suo popolo dall'Egitto e dal faraone. Ora allo stesso modo Dio invia la Vergine ad annunziare la liberazione dal peccato (Egitto) e da Satana (faraone).

Come afferma Mirjana, i dieci segreti ci ricordano le dieci piaghe d'Egitto. Attraverso queste piaghe Dio intende liberare il suo popolo. Queste piaghe possono anche essere considerate necessarie per formare la coscienza del nuovo popolo di Dio, per fare di esso un popolo forte: «Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l'Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e nel suo servo Mosè» (Es 14, 31). La strada della liberazione è una strada che attraversa il deserto; i mezzi di purificazione sono mezzi di pellegrini che percorrono il deserto volontariamente: la preghiera, il digiuno, la penitenza, la conversione.

Il digiuno richiesto da Maria a Medjugorje è già una anticipazione di questa liberazione. Maria sta allenando i suoi figli al deserto. Questo digiuno ci pone in uno stato di veglia continua e ci situa in una Quaresima prolungata in attesa di eventi pasquali senza precedenti, dopo quelli di Gesù. In lontananza sta una terra promessa che non conosciamo, ma in cui speriamo.

I segni di questo nuovo esodo si intrecciano con i segni dell'Apocalisse e i segni predetti da Gesù che si verificheranno prima del suo ritorno. A partire dal 1980-'81 i segni nel sole si moltiplicano non solo a Medjugorje ma anche in diverse parti del mondo, sempre legati ad apparizioni di Maria: a Kibeho, alle Tre Fontane, ecc. In concomitanza con questi segni Maria nelle apparizioni insiste nel ricordare la lotta da lei sostenuta contro Satana: non è difficile pensare alla lotta apocalittica tra la Donna vestita di sole e il Dragone rosso (Ap 12, 1-3).

A Medjugorje inoltre si sono verificati segni nella luna e nelle stelle.

«Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (Le 21, 28).