Un segreto per questo tempo: Il Cuore I. di Maria 

passaggio obbligato per entrare nel piano di Dio 


Nella sua prima relazione al Convegno di Medj. (11-14 maggio, Eco 120) P.Tomislav è partito dalla prossima celebrazione del Giubileo 2000, tutto incentrato sulla Trinità e sull’Eucaristia. “La Trinità è l’origine e il fine dell’universo; dall’amore trinitario siamo nati e all’amore trinitario torneremo. Ora quello che c’è in Dio eterno, uno e trino in cielo, si vive nell’Eucaristia sulla terra. Il Papa ha visto la Madonna come la figura materna, insostituibile in questo tempo di avvento, di avvenimenti e di grazie particolari. E così noi abbiamo vissuto con la Madre celeste questi anni; e così si spiega facilmente la presenza della Madonna in questo tempo mediante tante sue apparizioni e segni. 

Questo non è casuale, né puro fatto di pietà privata, ma un piano di Dio in vista del prossimo millennio. Attraverso la presenza di Maria Dio sta preparando i cuori per gli avvenimenti sulla terra. Abbiamo sentito tante volte che la Madonna chiama alla consacrazione al suo Cuore I.; anche il Papa ha consacrato tutto il mondo e noi siamo chiamati a consacrarci ogni giorno, in particolare le anime offerte. Perché tutto questo? A volte i teologi e i sacerdoti la vedono come una cosa privata e pensano che Maria stia troppo al centro. Questo non è vero. 

Noi dobbiamo capire che Maria I. è una creazione nuova: Dio ha creato un’anima immacolata come un dono per tutti noi; e noi siamo chiamati a entrare in possesso di quel dono. Quello che è avvenuto in Maria SS., sarà realizzato in tutta la Chiesa, come ci testimonia l’Apocalisse. Allora passare attraverso il Cuore I. è una strada obbligata. E’ un dono, una strada che Dio ci offre nel suo piano di salvezza. Noi uomini dovremmo essere orgogliosi per questo dono della creazione nuova che è stata fatta in Maria per ciascuno di noi; e ciascuno di noi, immergendosi in Maria SS., nel suo Cuore I., comincerà a diventare la creatura nuova. 

Non c’è altra strada. Le esperienze di tutti i santi testimoniano che il passaggio a Dio attraverso il Cuore I. è molto più facile che andarvi direttamente. Ci sono passi graduali: il primo è il Cuore I. di Maria. E come abbiamo sperimentato nei gruppi di preghiera qui a Medj., l’incontro con Maria SS. ci porta al Figlio; il Figlio ci porta allo Spirito Santo e nello Spirito Santo Gesù ci indirizza al Padre. 

Quello di Maria è un passaggio obbligato. Dobbiamo essere orgogliosi per questo dono che Dio ci dà. Cerchiamo di immergerci in questo dono e viviamo questo dono per poter diventare davvero anime offerte. La mia esperienza è questa: se in un Santuario o in una comunità le anime non si immergono nel Cuore I. di Maria, ci si ferma e si rimane a un livello superficiale. Perché? Perché i nostri cuori rimangono forati, cioè vulnerabili, con le proprie ferite. Se non ci immergiamo nel suo Cuore I. ci sono tante porte aperte a satana, il quale può toglierci la fede anche attraverso le piccole cose, come disse la Madonna il 25 marzo. 

Si scopre dappertutto -è la mia esperienza- che dove le persone non si immergono nel Cuore I. di Maria, non vanno avanti, il loro cammino si ferma e si fermano i doni dello Spirito Santo, il quale così non può trasformare progressivamente le anime. Questo riguarda anche i movimenti. La Madonna ha detto, secondo Jelena: “il mio compito è purificare tutti i movimenti spirituali del mondo”. Ora anche questi, se non si sono messi nel Cuore I. di Maria, se hanno scartato la Madonna, sono vulnerabili e aperti a forze negative. Dobbiamo capire che Dio nel suo piano di salvezza ha messo per l’umanità una realtà ideale: l’amore della mamma verso il figlio. 

E nessuno può amare il Figlio come la Madonna; e nessuno in noi Lo può amare come Maria. Allora immergerci nell’amore della Vergine vuol dire immergerci nel clima più profondo in cui poter amare Gesù e così essere guidati verso il Padre. Ho notato che in diversi movimenti della Chiesa e fuori dalla Chiesa e in diverse comunità, attorno alle anime c’è una crosta, una sovrastruttura di leggi e di esperienze umane e personali, che impediscono lo slancio dell’amore divino: a mio parere manca l’immersione nel Cuore I. e un’apertura a questa grazia. 

Così ci sono tante porte aperte a satana perché non c’è lo Spirito dell’Immacolata dentro di loro. Questo è molto importante per il nostro cammino personale, come per quello delle nostre fraternità e comunità. E vale anche per la nostra missione in questo tempo. Dio vuol mandare ciascuno di noi come gli apostoli, perché ciascuno di noi è importante nel piano di Dio, secondo Maria. 

Immergendoci nel Cuore I. nella preghiera e nella comunione abituale, noi siamo in grado di capire il piano di Dio per ciascuno di noi. Cerchiamo dunque di vivere questa immersione nel Cuore I. di Maria, con l’anima, con il cuore, con i sensi, con tutti i gesti e le parole: allora saremo in grado di manifestare la Madonna. Non serve a nulla parlare di estasi o se la Madonna appare o meno. Lo scopo delle apparizioni è questo: che la Madre di Dio viva dentro di noi e si manifesti in ciascuno di noi. Per questo Lei all’inizio cercava sacerdoti che non si dedicassero tanto ai pellegrini, ma alla parrocchia, perché Lei potesse rivelarsi ai pellegrini attraverso il volto dei parrocchiani. 

Io sento che tutti noi in questi giorni dobbiamo vivere questo mistero dentro di noi, senza parlare... e manifestare Maria nel comportamento, nella gioia, nel silenzio, nell’umiltà a tutto questo paese, ai sacerdoti e alla gente. E sono sicuro che anche il nostro convegno sarà un segno per molti qui e per molti nel mondo”. * *


Eco 121, luglio-agosto 1995