La Chiesa viva 


Dal 18 al 21 aprile P. Tomislav Valsic' ha guidato il secondo convegno per la formazione delle anime offerte (Numana, AN). Il tema preposto, “La Chiesa viva”, è il punto di arrivo di un itinerario avviato nell’incontro precedente dove era stato trattato l’argomento “I Sacramenti vissuti”. Così come avevo invitato a vivere i sacramenti, oggi chiamo tutti a diventare la Chiesa che vive il suo mistero; dobbiamo diventare vivi nel Cristo risorto e sviluppare tutto quello che è in noi. La Chiesa è il dono più grande di Dio agli uomini e in essa sono presenti tutti i doni. E’ un sacramento che contiene tutti i sacramenti: di fatto la Chiesa sostituisce Dio stesso sulla terra perché la SS.ma Trinità vive nella Chiesa e attraverso di essa compie le sue opere. 

Con queste parole P. Tomislav ha accolto i 600 partecipanti, introducendoli immediatamente nel vivo della tematica. 

Traendo spunto dagli eventi che lo avevano coinvolto personalmente i giorni precedenti l’incontro, la morte della propria madre e di P. Salvatore, l’indimenticabile guardiano del convento di Lama dei Peligni (CH), P. Tomislav ha indicato come possiamo sentire la loro presenza viva in noi: I Santi, gli Angeli sono vivi tra di noi, non è una teoria ma una dimensione che l’anima avverte. Io mi sento molto più pieno ora della presenza della mia mamma che non una settimana fa. Le anime del purgatorio sono vive fra noi e vogliono aiutarci, ma nello stesso tempo attendono il nostro aiuto. 

Quando ci apriamo a queste realtà siamo in grado di partecipare alla Comunione dei santi, alla Chiesa universale. L’immersione in Dio, tramite le meditazioni e la preghiera, è stato lo strumento privilegiato per far comprendere il tema trattato attraverso l’esperienza personale di un Chiesa viva nei cuori dei singoli e in tutta l’assemblea: Dobbiamo entrare in una comunione viva fra noi: le distanze non impediscono alle anime di toccarsi e, diventando “uno” in Cristo, la Chiesa si rinnova. 

P. Tomislav ha quindi esortato a sviluppare l’armonia tra il divino e l’umano nei singoli, nel matrimonio, nelle comunità, nei gruppi. Questo è possibile quando la Chiesa promuove la vita dei consigli evangelici come dei valori fondamentali, sia per i laici come per i consacrati (ubbidienza alla voce di Dio in noi e negli altri; purezza di cuore e di mente; povertà di spirito che ci insegna a farci ultimi e a vivere Dio come il nostro “tutto”). L’anima che vuole vivere alla radice la propria appartenenza a Cristo deve integrare questi valori, come in un fiore dove tutti i petali sono uniti. Nella Chiesa incombe il grande pericolo del fariseismo, che equivale a conoscere tutto di Dio senza averlo mai incontrato. 

Ma quando noi facciamo sì che ogni nostra espressione esteriore manifesti Dio, allora rendiamo visibile la comunione che viviamo interiormente con il Padre. La Chiesa ci insegna a manifestare la fede che si fonda sul mistero pasquale: "Annunciamo la tua morte Signore..." significa: “Non temiamo perché Dio fa tutto per noi, tanto da donare la sua stessa vita!....” Annunciamolo dunque con la nostra vita e inseriamo le nostre sofferenze e la nostra morte nella sua morte perché possiamo essere un continuo annuncio pasquale. “Proclamiamo la tua risurrezione...” Non a parole, ma morendo al nostro egocentrismo, favoriamo la nascita di una creatura nuova in noi, una creatura redenta, allora in noi vivrà anche la Chiesa nuova, la Gerusalemme Celeste. “Nell’attesa della tua venuta!...” Quante domande, quante discussioni sulla prossima venuta del Cristo! Il nostro attendere deve essere piuttosto radicato in Maria e nella Chiesa: un’attesa fiduciosa, paziente che non passa attraverso il proprio io o attraverso le previsioni di veggenti. 

La Chiesa è “una” e l’interpretazione degli avvenimenti divini deve passare attraverso di essa, così si evita il rischio che il singolo possa inventarsi una “sua” Chiesa filtrata dal proprio io. Essere nell’attesa vuol dire essere nella luce e ogni fraternità di anime offerte dovrebbe essere una lampada accesa: le vergini che attendono lo sposo sono una realtà! continua P. Tomisalv. La lampada che arde in noi é l’Agnello immolato, l’Amore sacrificato del Padre. Se saremo in grado di vivere questo amore di Dio che si dona oltre i confini della sofferenza e della morte, se viviamo i sacramenti cercando di essere agnelli che si offrono gli uni per gli altri nelle braccia di Maria, allora tutti i doni presenti nella Chiesa sbocceranno. 

La Chiesa vuole vivere dentro di noi! Nelle comunità e nelle fraternità dobbiamo stringerci nell’amore offerto per dar vita ai sacramenti: questo amore ci protegge e chiude le porte dell’inferno... Con questo vogliamo mettere in pratica ciò che insegna la Chiesa Cattolica: praticare il vangelo!. Come di consueto, la conclusione ha più che altro l’aspetto di un’apertura, di un avvio alla missione. 

Le riflessioni sulla “Chiesa viva” attendono di assumere tratti concreti e visibili nelle anime di quanti erano presenti e si sono lasciati condurre docilmente dal “pastore”. Con questi propositi e speranze le anime offerte si dirigono verso l’anno dedicato dal Pontefice a Gesù Cristo (1997) per poter essere “annuncio vivo della sua venuta”. 

sr. Stefania



2. Un secondo gruppo di preghiera è nato attorno a Jelena Vasilj nel marzo del 1983. A quel tempo era una ragazzina di 10 anni che faceva l’esperienza di sentire la voce interiore, come d’altra parte sente anche adesso. Secondo la sua testimonianza, la Madonna le parla e le insegna. Questo gruppo si radunava nella canonica dopo la S.Messa serale ed era sotto la guida di P.Tomislav Vlasic’ e, ogni tanto, degli altri sacerdoti. Durante l’incontro, fatto di semplice preghiera e di canti, la Madonna dava dei messaggi al gruppo attraverso Jelena stessa, insegnando a pregare. 

Uno dei due incontri di preghiera era per il vescovo locale. Il terzo incontro serviva per parlare delle esperienze vissute. Il gruppo è stato attivo fino al 1987. Chi voleva parteciparvi doveva impegnarsi a non prendere nessuna decisione per la propria vita per 4 anni. Quando una parte del gruppo è andata in Italia con P.Tomislav Vlasic’, gli altri componenti si sono ritrovati ancora per qualche tempo. 

Attualmente si sta formando una comunità guidata da P.Tomislav, chiamata “Regina della Pace - completamente tuoi - per Maria e Gesù” che in Italia è accettata come esperimento da un Vescovo. Ci sono i candidati, i postulanti, i novizi, coloro che hanno già fatto i voti ed anche un folto gruppo di collaboratori esterni, di fraternità organizzate e di gruppi di preghiera. 


All’inizio Jelena ha trasmesso il seguente messaggio: “La Madonna dice: desidero avere qui un gruppo di preghiera. Io guiderò il gruppo e darò le regole di consacrazione per esso. Con queste regole tutti gli altri nel mondo possono consacrarsi. Contemplate per un mese, poi trasmettete le condizioni che io do: Prima di tutto bisogna rinunciare a tutto e mettersi completamente nelle mani di Dio. Tutti devono rinunciare ad ogni paura perché, se siete abbandonati a Dio, non c’è spazio per nessuna paura. 

Tutte le difficoltà che troverete saranno per la vostra crescita spirituale e per la gloria di Dio. Io invito i giovani, perché gli sposati hanno i loro impegni. Tutti quelli che però desiderano partecipare a questo programma possono seguirlo almeno parzialmente. Io guiderò il gruppo”. Oltre agli incontri durante la settimana, la Madonna ha chiesto al gruppo l’adorazione notturna una volta al mese, cosa che il gruppo faceva solitamente la notte del primo sabato del mese, terminando con la S.Messa mattutina della domenica.


Eco 127, maggio-giugno 1996