Eco di Maria

Regina della Pace 142


 

Novembre - dicembre 1998



Jelena: "come la Madonna
ci ha insegnato a pregare"

Così ha parlato Jelena Vasilj ai pellegrini italiani e francesi il 12 agosto '98:
"Il cammino più prezioso che abbiamo fatto con la Madonna è stato quello del gruppo di preghiera. Maria aveva invitato i giovani di questa parrocchia e lei stessa si era offerta come guida. All'inizio aveva parlato di quattro anni, poi non abbiamo saputo come staccarci, e così abbiamo continuato per altri quattro anni. Penso che chi prega può sperimentare ciò che Gesù voleva dire a Giovanni quando gli ha affidato la Madre. Infatti attraverso questo cammino la Madonna ci ha veramente dato vita ed è diventata nostra Madre nella preghiera; per questo ci facciamo sempre accompagnare da Lei.
Che cosa ci ha detto sulla preghiera? Cose molto semplici, perché non avevamo altri riferimenti spirituali. Non avevo mai letto S.Giovanni della Croce o S.Teresa d'Avila, ma attraverso la preghiera la Madonna ci ha fatto scoprire le dinamiche della vita interiore. Come primo passo c'è l'apertura a Dio, soprattutto attraverso la conversione. Liberare il cuore da ogni impedimento per poter incontrare Dio. Quindi ecco il ruolo della preghiera: continuare a convertirsi e diventare come Cristo.
La prima volta è stato un angelo che mi ha parlato dicendomi di lasciare il peccato e poi, attraverso una preghiera di abbandono, cercare la pace del cuore. La pace del cuore è prima di tutto liberarsi da tutte quelle cose che sono di ostacolo all'incontro con Dio. La Madonna ci ha detto che solo con questa pace e liberazione del cuore possiamo iniziare a pregare. Questa preghiera, che è anche della spiritualità monastica, si chiama raccoglimento. E' importante capire però che l'obiettivo non è solo una pace, una quiete, ma è l'incontro con Dio.
Nella preghiera, comunque, non si può parlare di fasi, di segmenti, perché tutto questo si incontra anche se io ora sto facendo un'analisi. Non posso dire che la pace, l'incontro con Dio arriva al tal minuto, ma vi sto incoraggiando a cercare questa pace. Quando ci liberiamo, qualcosa ci deve riempire, infatti Dio non ci vuole far rimanere orfani nella preghiera, ma ci riempie del suo S.Spirito, della sua vita. Per questo leggiamo le Scritture, per questo in modo particolare preghiamo il S.Rosario.
A tante persone il Rosario sembra una contraddizione alla preghiera feconda, ma la Madonna ci ha insegnato quanto questa sia una preghiera contemplativa. Cos'è la preghiera se non questo continuo immergerci nella vita di Dio? Il Rosario ci permette di entrare nel mistero dell'Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. La ripetizione è utile perché la nostra natura umana ha bisogno di questo per far nascere una virtù. Non abbiate paura della ripetizione, anche se c'è il rischio che la preghiera diventi esteriore. S.Agostino ci insegna che più noi ripetiamo, più noi preghiamo, più il nostro cuore si allarga. Quindi quando voi insistete nella vostra preghiera, siete fedeli e non fate altro che invitare la grazia di Dio nella vostra vita: tutto dipende dalla nostra libertà e dal nostro sì.
E poi la Madonna ci ha insegnato a non dimenticare che la preghiera è una forma di ringraziamento che è vero atteggiamento interiore di riconoscenza a Dio per tutte le cose meravigliose che ha fatto. Questo ringraziamento è anche segno della profondità della nostra fede.
 
Poi la Madonna ci ha invitati a benedire sempre, certo non parlo della benedizione sacerdotale, ma dell'invito a mettersi alla presenza di Dio in ogni circostanza della nostra vita. Benedire significa vivere come Elisabetta che ha riconosciuto la presenza di Dio in Maria: così devono diventare i nostri occhi; penso che sia questo il più grande frutto della preghiera, perché tutte le cose sono piene di Dio e più noi preghiamo, più i nostri occhi guariscono per riconoscere. Questo, in sintesi, è come noi abbiamo strutturato l'esperienza di preghiera".
D. Ho sentito dire che la Madonna ha una voce di mandolino.
R. Non sarebbe giusto per gli altri strumenti! Io non posso commentare questo aspetto, perché non sento una voce esteriore.
D. Lo scoraggiamento è qualcosa di umano o può venire dal maligno?
R. Può essere una grande tentazione legata al nostro orgoglio, quando non ci affidiamo alla provvidenza divina e al progetto che Dio ha per noi. Spesso così perdiamo la pazienza con Dio e quindi anche la nostra speranza. Come dice S.Paolo la pazienza genera la speranza, quindi guardate alla vostra vita davvero come ad un cammino.
Bisogna avere pazienza con se stessi, ma anche con gli altri. Talvolta c'è bisogno di una guarigione particolare e ci vuole un aiuto più specifico. Penso comunque che nella vita spirituale bisogna abituarsi a questo paradosso di vivere la vera tristezza per i nostri peccati; ma questo non deve essere occasione di disperazione. Se disperiamo sui nostri peccati o sui peccati degli altri, è segno che non ci siamo affidati a Dio. Satana sa che questa è al nostra debolezza e quindi ci tenta così.
 
Necessità di un gruppo e di una guida spirituale -
D. Che cosa può dirci per seguire lo stesso cammino?
R. Prima di pensare alla giornata di preghiera, pensate ad un gruppo di preghiera, soprattutto i giovani. E' molto importante vivere la nostra spiritualità non solo nella dimensione verticale, ma anche orizzontale. Questo porta ad una fedeltà quotidiana personale. Per quanto riguarda sia i giovani che i non giovani, la Madonna raccomanda non so quante volte la preghiera in famiglia. A volte quando preghiamo ci fa pregare per le famiglie, perché Lei vede la soluzione di tanti problemi nella preghiera familiare. La famiglia è il primo gruppo di preghiera e per questo ci ha raccomandato di iniziare la nostra giornata pregando in famiglia, perché chi fa la vera unione tra i membri della famiglia è solo Cristo.
Poi raccomanda la Messa quotidiana; e se per necessità si salta la preghiera, si vada almeno alla S.Messa, perché quella è la preghiera più grande e dà senso a tutte le altre preghiere. Tutte le grazie vengono dall'Eucaristia e quando preghiamo da soli, siamo ancora nutriti dalla grazie che riceviamo nella S.Messa.
Oltre alla Messa la Madonna ha raccomandato di pregare tante volte durante la giornata, impiegando anche 10-15 minuti per entrare nello spirito della preghiera. Sarebbe bello se riusciste a stare anche un po' in silenzio, un po' in adorazione. La Madonna ha detto di pregare tre ore; in queste ore è inclusa la lettura spirituale che è molto importante perché richiama la vita spirituale di tutta la Chiesa.
D. Prima di avere le locuzioni come era la tua preghiera?
R. Pregavo come tanti di voi che vengono qua, una vita retta, andavo a Messa la domenica, pregavo prima di mangiare e durante qualche particolare festa pregavo di più, ma certo non c'era questa familiarità con Dio. Dopo è venuto un invito forte all'unione con Dio nella preghiera.
Dio non ci invita a pregare solo per metterci a posto: magari faccio tante cose, accontento tante persone e così anche Dio. Lui ci chiama ad avere una vita comune insieme a Lui e ciò capita nella maggior parte della preghiera.
D. Come hai fatto a capire che queste locuzioni non venivano dal maligno?
R. Per mezzo di un frate, p.Tomislav Vlasic, che voi sicuramente conoscete. E' essenziale per una vita spirituale il discernimento dei doni.
D. Come è stata la tua trasformazione spirituale con le locuzioni?
R. Per me è un po' difficile parlarne perché avevo 10 anni quando sono iniziate le locuzioni e poi Dio trasforma tutti i giorni. L'uomo è l'unica creazione non finita; se doniamo la nostra libertà a Dio, noi diventiamo completi e questo cammino dura tutta la vita, quindi anche io sono solo in cammino.
D. Hai avuto paura all'inizio?
R. Paura no, però forse un po' di confusione, un po' di incertezza.
D. Quando facciamo delle scelte spirituali, come possiamo riconoscere il vero discernimento?
R. Io penso che spesso cerchiamo Dio solo quando dobbiamo prendere una decisione o vorremmo conoscere ciò che dobbiamo fare nella nostra vita e aspettiamo una risposta immediata, quasi miracolosa. Dio non fa così. Per risolvere i problemi dobbiamo diventare uomini e donne di preghiera; dobbiamo abituarci ad ascoltare la sua voce e questo ci permetterà di riconoscerlo. Perché Dio non è un juke-box dove mettete una moneta ed esce ciò che volete sentire; in ogni caso, se si tratta di una scelta importante, io consiglierei l'aiuto di un sacerdote, una guida spirituale costante. 

(continua sul prossimo numero)