Eco di Maria

Regina della Pace 170



Il gruppo di preghiera: luogo di nascita della vita trinitaria

Continuiamo la pubblicazione della testimonianza di p. Tomislav su come dovrebbe essere impostato un gruppo di preghiera, secondo i suggerimenti dettati dalla Madonna a Jelena e Marijana Vasilj destinati al gruppo che Ella guidava a Medjugorje.
(2° PUNTATA)

 

La chiesa parrocchiale

Sul Krizevac l’anima non sente pesantezza, ma si apre, vola. L’esperienza di offrirci insieme a Gesù è l’esperienza dell’elevazione al Padre e dell'entrata in rapporto vivo con Lui. L’orizzonte allora si apre in tutte le direzioni e l’anima respira liberamente la fede, la speranza, l’amore, sperimenta la Risurrezione. Partendo da questa esperienza i discepoli si sono incamminati con Maria Santissima verso il Cenacolo dove è disceso lo Spirito Santo (At 2), formando così la prima comunità cristiana. Lo stesso avviene per ciascuno di noi.

Nella Chiesa siamo guidati dallo Spirito Santo e avviati alla pienezza. "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà" (Gv 16, 12-15). In chiesa, i cristiani prendono parte alla vita trinitaria, vivono in comunione, ascoltano la Parola di Dio, partecipano ai sacramenti per diventare un popolo di redenti. "Cari figli! Dio desidera farvi santi, perciò attraverso me vi invita all’abbandono totale. La santa Messa sia per voi vita! Cercate di comprendere che la Chiesa è la casa di Dio, il luogo dove io vi riunisco e desidero mostrarvi la strada che conduce a Dio. Venite e pregate! Non osservate gli altri e non criticateli. La vostra vita sia invece una testimonianza sulla via della santità. Le chiese sono degne di rispetto e consacrate, perché Dio - che si è fatto uomo - sta dentro di esse giorno e notte. Perciò, cari figliuoli, credete, e pregate che il Padre vi accresca la fede, e poi chiedete ciò che vi è necessario. Sono con voi e gioisco per la vostra conversione. Vi proteggo con il mio manto materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!" I fedeli offrono il sacrificio di lode e si avviano sicuri e abbandonati alla bontà di Dio (Mt 6, 24-34).

 

Il vortice della vita di Dio

Il popolo esce dalla chiesa benedicendo Dio, benedicendo tutto e tutti, fa ritorno a casa e alla vita quotidiana. Continua a camminare interiormente, avanzando verso Dio. La vita in Dio non conosce situazioni stagnanti, ma è coinvolta nel moto perpetuo della creazione, redenzione e santificazione, cioè nell’azione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. In questo moto entrano tutti coloro che desiderano camminare nella preghiera. Se una persona, un gruppo, un movimento si fermano, finiscono in una situazione di stallo, si appesantiscono, perdono la loro fecondità. Da qui viene la morte per l’anima, che agisce nonostante i riti e le devozioni.

Far ritorno a casa vuol dire anche partire per la propria missione. "Cari figli! Vi invito all’abbandono totale a Dio. Pregate, figliuoli, perché satana non vi scuota come rami al vento. Siate forti in Dio. Desidero che attraverso voi il mondo conosca il Dio della gioia. Testimoniate con la vostra vita la gioia divina. Non siate angosciati e preoccupati. Dio vi aiuterà e vi mostrerà la strada. Desidero che amiate tutti, buoni e cattivi, con il mio amore. Solo così l’amore prenderà il sopravvento nel mondo (…)" (mess. del 25/5/1988).

Chi cammina sulla strada della preghiera, ha bisogno di ripartire continuamente. La Madonna esprim benissimo questo concetto nello stesso messaggio del 25/5/1988: "(…) Figliuoli, voi siete miei: io vi amo, e desidero che vi abbandoniate a me, perché io vi possa condurre a Dio. Pregate incessantemente, perché satana non possa trarre vantaggi da voi. Pregate, perché comprendiate che siete miei. Vi benedico con la benedizione della gioia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!"

 

Secondo schema orientativo

Questo schema lo troviamo nell’esperienza del gruppo di preghiera, guidato attraverso Jelena e Marijana Vasilj. Entrambe hanno avuto locuzioni interiori, attraverso le quali la Madonna parlava e mostrava il cammino verso Dio, spiegando come aprirsi allo Spirito Santo. Alla fine anche Gesù ha parlato e tutto si concludeva nel rapporto con il Padre. Questo schema è identico al primo che abbiamo visto sopra, esprime in più solo gli elementi concreti del percorso del gruppo durante gli incontri di preghiera. Elemento di unione fondamentale fra questi due schemi è Maria Immacolata che con la sua tenerezza materna, aperta allo Spirito Santo, conduce le anime a Gesù perché siano elevate al Padre.

Gli elementi fondamentali del cammino di questo gruppo di preghiera, così come sono state presentate dalla Madonna alle due fanciulle, è il percorso della celebrazione eucaristica, sia nella forma, sia nella dinamica della redenzione, sia nella vita quotidiana. Perciò alla forma del cammino del gruppo e alla sua dinamica possiamo dare il nome di "Eucaristia vivente" tanto più che si riferisce sempre alla celebrazione dell’Eucaristia, che è fonte, culmine e fulcro di ogni dinamica spirituale.

Decidere

Prima di entrare a far parte di un gruppo oppure di formarne uno, occorre decidere. Decidere che cosa? Decidere per la vita piena, matura, integra, che si raggiunge solamente in Dio. Occorre decidersi a diventare santi, altrimenti non si raggiunge la pienezza di vita. Questa è la chiamata di tutti i cristiani (cfr Esortazione apostolica "Christifideles laici" di Giovanni Paolo II). Senza questa decisione fondamentale, si scivola verso una semplice aggregazione ad un gruppo, ad una forma. Da questa mancanza di decisione nasce anche un’appartenenza in modo sbagliato al gruppo, alla Chiesa e manca il progresso nel cammino.
Come riferisce Jelena Vasilj, la Madonna cercava persone disponibili a seguire un cammino verso Dio, affidandosi completamente al suo Cuore Immacolato. Ha dato un mese di tempo alle persone per pregare e riflettere su questa sua richiesta. Dopo di che non ha formato subito il gruppo ma si è limitata ad indicare le cose essenziali affinché un cristiano possa avanzare nel suo cammino: preghiera, digiuno, confessione, santa Messa e vita fraterna. La Madonna ha sottolineato particolarmente l’amore universale di Dio (Lc 6, 12-38). Da due brevi messaggi si può capire che cosa la Madonna intendesse per condurre il gruppo attraverso la preghiera: "(…) La preghiera è il colloquio con Dio. In ogni preghiera dovete sentire la voce di Dio. Senza preghiera non potete vivere. La preghiera è vita" (mess. del 30/9/1984). "(…) La preghiera serve perché dopo abbiate chiarezza. Pregare vuol dire conoscere la felicità. Pregare vi serve per imparare a piangere, a fiorire (…)" (mess. del 22/11/1984).

In un altro messaggio, la Madonna chiarisce la dinamica della partecipazione delle persone alla preghiera, la partecipazione di Dio, della Madonna e dei Santi. La mancanza di decisione, di partecipazione e di fedeltà dinamica del cammino verso Dio, rende vano l’amore di Dio o lo limita. Invece, la risposta piena del partecipante lo rende unito all’amore di Dio, e permette a Dio di sviluppare il disegno che Egli nutre nei suoi riguardi.

Leggiamo nel messaggio: "Avete mai rubato qualcosa nella vita? Forse vi è successo? La coscienza vi ha tormentato, però avete moltiplicato le vostre giustificazioni e avete detto: "No. Non voglio riconoscerlo!" Come bruciano in voi i peccati! Che ardore hanno i vostri peccati! Quando un uomo uccide un altro uomo, arde in quel peccato, però non vuole umiliarsi. Così io ardo nell’amore, ardo interamente nell’amore. Ma nessuno lo vuole, nessuno, nessuno. Io ardo tutta in questo amore ma nessuno lo vuole. Così questo mi brucia perché nessuno lo vuole, soffro perché neppure voi lo volete(…) il mio ardore non finirà finché non vi convertirete. Arderò finché non capirete che sono vostra Madre. Sono la Madre e lo sarò. Vi mostrerò davvero che lo sono (…)" (mess. del 22/11/1984).
Non aggiungo altri messaggi che sono parte del cammino del gruppo. I cristiani ricevono fin troppi messaggi ed impulsi. Quello che serve è decidersi continuamente, passo dopo passo, ad entrare nel rapporto totale con Dio, coinvolgendo tutti i livelli dell’anima e dell’intera esistenza. Sulla base di questa decisione, nel singolo come nel gruppo, si possono percorrere tutte le tappe del cammino verso Dio e si raggiunge la meta.

(2. continua)