Eco di Maria

Regina della Pace 172




Quale preghiera preghiamo?

di p. Tomislav Vlasic



La Madonna a Medjugorje ci ha invitato alla preghiera. Ma cosa è, in realtà, la preghiera?
La preghiera deve nascere da un amore libero che ci spinge a cercare Dio, non da un obbligo esteriore. È infatti una contraddizione pensare che qualcuno ci costringe ad essere liberi. La preghiera nasce dall'ascolto interiore dell'amore di Dio. Essa non mira ad ottenere delle cose e o a trovare delle soluzioni. Quello lo farà Dio per noi. La preghiera è concepita solo per sentire la presenza di Dio che, per mezzo di Gesù Cristo, ci porta al Padre. Una presenza che perfeziona la nostra vita, che ci guarisce, che ci fa risorgere, che ogni giorno ci fa crescere e ci fa fruttificare.

Conosciamo questo tipo di preghiera? Abbiamo tempo per questa preghiera? Sono interrogativi fondamentali. Forse preghiamo tre Rosari al giorno - come ha chiesto la Madonna - e spesso non sappiamo neanche che cosa abbiamo fatto. Probabilmente non siamo neanche entrati in preghiera! Sarebbe meglio rimanere davanti a Dio e dire: "Maria, aiutami ad entrare in rapporto con Dio Trino e Uno. Prega con tutti gli angeli e santi. Ecco, io mi apro per ascoltare Dio e per fare dei nuovi passi sul cammino…".

Abbiamo lo spazio e il tempo affinché Dio discenda in noi? Se siamo occupati da tutto il resto e non abbiamo tempo per Dio, siamo come degli uomini molto ricchi che si preoccupano di far tanti soldi e muoiono perché dimenticano di occuparsi della propria salute. Anche noi rischiamo di morire nella religione se non permettiamo che l’Onnipotenza di Dio ci trasformi, se trascuriamo le nostre profondità, se non vogliamo che Dio illumini i misteri della nostra vita e ci dia risposta alle domande più profonde; se non abbiamo tempo e spazio affinché tutto il nostro essere sia elevato nel desiderio che si realizzino le promesse di Dio…In questo caso la nostra preghiera non ha alcun valore. Dio è sceso in mezzo agli uomini, ma gli uomini non l’hanno riconosciuto. Egli vuole continuare a discendere tra i suoi figli, ad apparire, ad essere il Dio-con-noi. Ma se non abbiamo spazio, se non abbiamo tempo per questo Dio, non possiamo neanche vivere la sua incarnazione in noi.

Per vivere la preghiera in questa apertura a Gesù Cristo nello Spirito Santo, dobbiamo liberarci da alcune cose. Dall’egoismo innanzitutto. Poi dalle motivazioni false, dalle preghiere egocentriche, dall'amore puramente umano che continuamente coinvolge le persone ma non si eleva. Attenzione: questo tipo di amore è una trappola perché è fatto di compassione. Chi compatisce sprofonda nella sofferenza dell'altro e non lo aiuta. L’Amore di Dio, al contrario, eleva. Gesù non si è fermato sul cammino quando gli apostoli non volevano andare avanti. Non si è fermato quando Pietro voleva impedirgli di andare a morire… Gesù viveva sempre con lo sguardo rivolto verso il Padre. Aiutava tutti ma non si lasciava coinvolgere nelle paure e nelle patologie umane.

La nostra preghiera spesso è un continuo ripetere: "dammi, dammi…ho bisogno!". Ma quando inizieremo a contemplare Dio? Quando arriveremo a renderci conto che Dio vive per noi? Quando tutto il nostro essere comincerà a sentire in se stesso la circolazione della Vita divina? In questi tempi in cui Maria è presente a Medj., Dio dona delle grazie particolari e chiama quelli che sono disposti ad aprirsi a Lui. Lo Spirito Santo poi, sviluppa nell'originalità di ognuno ogni dono di grazia. Molte persone sono abituate ad avere dei sacerdoti che prendono il posto dello Spirito Santo. È troppo comodo! Ognuno deve scoprire in se stesso lo Spirito Santo. Maria molte volte ci ha invitato ad essere ubbidienti allo Spirito di Dio, ad essere in ascolto. Il passaggio dall’impossibile al possibile nella nostra vita avviene proprio in questa apertura allo Spirito. E così, mentre noi ci addormentiamo preoccupati - come Giuseppe al pensiero della gravidanza di Maria - il Signore ci parla nel sonno!

Non è sbagliato chiedere. Non è sbagliato pregare per gli altri. È sbagliato rimanere fuori dal contatto con lo Spirito Santo. È sbagliato non sapersi elevare a Dio. La nostra incapacità a vivere con Dio blocca la nostra preghiera, ed essa non scorre. Se vogliamo procedere sul cammino della preghiera, dobbiamo togliere da noi molti ingombri. Satana tenta in tutti modi di bloccare la nostra preghiera, ci svia, ci impaurisce, alimenta in noi le preoccupazioni. Ma il segreto per non farci intrappolare in questi meccanismi sta nell'abbandonare tutto a Dio e lasciare che Lui ci guidi.

Nessuna forma ci salva. Dobbiamo arrivare a vivere il nostro rapporto con Dio con libertà. Non dobbiamo "dire" le preghiere, dobbiamo vivere la preghiera.
Oggi noi cristiani viviamo la preghiera allo stesso modo con cui viviamo il sonno e i rapporti tra noi: non abbiamo tempo di dormire, non abbiamo tempo di stare uno con l’altro…Non abbiamo quindi tempo di stare con Dio. È come se dicessimo: "Signore non ho tempo di ascoltarti, adesso devo dire il mio Rosario! Non ho tempo di accogliere il tuo Spirito… Forse quando sarò in vacanza troverò un attimo per te!". Naturalmente con questo non intendo dire che non bisogna recitare il Rosario, al contrario: è una preghiera importantissima. Dobbiamo solo pregarlo cercando di stare interiormente con il Signore, e non in modo meccanico o superficiale.

Poniamoci un'ultima domanda: abbiamo tempo per risorgere? La conversione è sapere organizzare la propria vita affinché dentro di noi cominci la Vita di Dio, la vita nuova. Molte volte la preghiera ha delle forme che stancano. Bisogna sapere quindi essere creativi. Ci sono molti modi per pregare... Preghiera è sapere riposare in Dio. Preghiera è immergersi nella natura con amore perché Dio ce l’ha donata. Preghiera è sapere ammirare un fiore perché Dio l’ha piantato per te! Dio ti sorride da tutte le parti e tu passi e non vedi niente, non cogli niente! Se non riusciamo a cambiare il nostro modo di pregare, se siamo dipendenti dalle forme non possiamo procedere sul nostro cammino. Rimaniamo statici.

Impariamo a stare davanti a Dio. Troviamo il tempo per entrare in un rapporto vivo con Dio, sia come individui, sia come gruppi, sia come comunità. Dobbiamo liberarci dalla schiavitù. Tutta la dimensione della nostra vita deve ritrovare il suo rapporto con Dio. Allora ci accorgeremo come la potenza dello Spirito Santo scorrerà in ogni circostanza della nostra esistenza: al lavoro, a casa, in vacanza. Ovunque ci sarà data e ci accompagnerà, per renderci creature sempre più libere e felici.

p. Tomislav Vlasic

 

Da diversi anni è presente regolarmente sulle pagine dell’Eco con una riflessione sulla vita spirituale e su quanto la Madonna le ha isegnato attraverso il dono delle locuzioni interiori. Chi si è avvicinato soltanto adesso al "fenomeno Medjugorje" probabilmente non sa cosa "capitò" agli inizi degli anni ‘80 a questa ragazzina che tutto aveva pensato, tranne che diventare nota grazie al grande compito che il cielo le avrebbe affidato. Riprendiamo alcuni tratti della sua biografia da un libro italiano che riporta con ampie documentazioni e immagini la vicenda del villaggio herzegovino (Medjugorje, cortina di luce - Pietro Jacopini, Edizioni Martini).

La storia di Jelena

Jelena Vasilj, nata il 14 maggio del 1972, viveva con la sua famiglia in una casa a piedi del monte Krizevac. Aveva solo 10 anni e mezzo quando sentì per la prima volta la voce della Madonna nel suo cuore. Poco prima aveva rivolto a Dio una preghiera "O Signore, come sarei felice e grata se potessi credere solo in te, se potessi incontrarti e riconoscerti!". Il 15 dicembre del 1982 Jelena si trovava a scuola, e alla domanda rivolta a una compagna, "che ora è?", sentì rispondere una voce che proveniva dal suo cuore: "sono le dieci e venti". Poi, intenzionata a farsi interrogare, sentì la stessa voce che le consigliava di desistere… Il misterioso interlocutore le rivelò quindi di essere un angelo e la esortò a continuare ogni giorno a pregare. Dopo dieci giorni in cui la voce dell’angelo continuava ad invitarla alla preghiera, sentì chiaramente la voce della Madonna che le diceva: "Non intendo svelare i segreti tramite te (n.d.r. come agli altri veggenti), ma guidarti sulla strada della consacrazione". Jelena cominciò a pregare con più fervore e attorno a lei si radunarono alcune amiche che seguirono il suo esempio.
Nel giugno dell’anno seguente si formò il "gruppo di preghiera", assistito spiritualmente da p. Tomislav Vlasic e guidato dalla "Gospa" attraverso delle indicazioni date a Jelena e alla sua amica Marjana (anche lei aveva ricevuto il dono delle locuzioni nella pasqua di quello stesso anno). Pian piano la S. Vergine insegnò loro a meditare la Bibbia, a pregare il Santo Rosario meditandone i misteri e dettò a Jelena nuove preghiere di consacrazione al suo Cuore Immacolato e al Sacro Cuore di Gesù. Più avanti la ragazza cominciò non solo a udire la Madonna "con voce dolce e chiarissima", ma anche a vederla ad occhi chiusi. "Perché sei così bella?" un giorno le chiese. "Perché amo. Se volete diventare belli, amate!", fu la risposta. Dal novembre del 1985 il dono di Jelena si ampliò. Da allora cominciò a sentire anche la voce di Gesù, che si manifestava però solo per guidare la preghiera quando il gruppo era riunito. Il dono delle locuzioni si interruppe quando Jelena si trasferì negli Stati Uniti per seguire alcuni corsi di teologia, che proseguì in Austria e concluse a Roma dove si è poi laureata. Recentemente ha terminato anche la licenza con una tesi su S. Agostino. Il 24 agosto del 2002 si è sposata a Medjugorje con Massimiliano Valente e il 9 maggio del 2003 ha avuto il suo primo figlio, Giovanni Paolo.

 

Preghiera di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

(dettata a Jelena dalla Madonna)

O Cuore Immacolato di Maria,

ardente di bontà,

mostra il tuo amore verso di noi.

La fiamma del tuo cuore, o Maria,

scenda su tutti gli uomini.

Noi ti amiamo tanto.

Imprimi nei nostri cuori il vero amore,

così da avere un continuo desiderio di te.

O Maria, umile e mite di cuore,

ricordati di noi quando siamo nel peccato.

Tu sai che tutti gli uomini peccano.

Donaci, per mezzo

del tuo Cuore Immacolato

la salute spirituale.

Fa’ che sempre possiamo guardare

alla bontà del tuo cuore materno

e che ci convertiamo per mezzo

della fiamma del tuo Cuore. Amen.

 

 

Preghiera di Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù

(dettata a Jelena dalla Madonna)

Gesù, sappiamo che tu sei misericordioso

e che hai offerto il tuo cuore per noi.

Esso è incoronato dalle spine

e dai nostri peccati.

Sappiamo che tu ci supplichi costantemente

affinché noi non ci perdiamo.

Gesù, ricordati di noi

quando siamo nel peccato.

Per mezzo del tuo cuore

fa’ che tutti gli uomini si amino.

Sparisca l’odio tra gli uomini.

Mostraci il tuo amore.

Noi tutti ti amiamo e desideriamo

che tu ci protegga col tuo cuore di pastore

e ci liberi da ogni peccato.

Gesù, entra in ogni cuore!

Bussa, bussa alla porta del nostro cuore.

Sii paziente e non desistere mai.

Noi siamo ancora chiusi

perché non abbiamo capito il tuo amore.

Bussa continuamente.

Fa’, o buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori

almeno nel momento in cui ci ricordiamo

della tua Passione sofferta per noi. Amen.

 

1° Novembre 2003

Solennità di tutti i Santi